Da marzo, una pensione di 2.000 euro lordi avrà un aumento lordo di 34 euro mensili; una pensione lorda di 2500 mensili, un aumento di circa 42 euro al mese in più. Naturalmente si tratta di importi lordi ossia da tassare con le nuove aliquote e scaglioni di cui alla riforma Irpef.

Ecco come aumentano le pensioni da marzo per effetto del meccanismo di perequazione delle pensioni.

La perequazione della pensioni. I trattamenti pensionistici interessati

Grazie al meccanismo di perequazione delle pensioni  le pensioni di vecchiaia si adeguano all’inflazione.

Il meccanismo si applica a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative ed aggiuntive. Si applica alle pensioni dirette e a quelle ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta), indipendentemente dal fatto che esse siano integrate al trattamento minimo (Fonte portale Inps).

Il decreto ministeriale del 17 novembre 2021, ha stabilito che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è pari a 1,7% dal 1° gennaio 2022. Rispetto a quella dell.1,6% applicata per i medi di gennaio e febbraio. Mesi per i quali l’Inps  ha utilizzato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021, come elaborato dal competente Coordinamento generale statistico attuariale, pari all’1,6%. Con successiva elaborazione, sulla rata di marzo 2022, verrano effettuate le differenze di perequazione laddove spettanti, considerato l’adeguamento provvisorio all’1,7%.

Invece, l’adeguamento definitivo da 1,7% a 1,9%, come da incremento dell’indice annuo dei prezzi al consumo accertati dall’Istat (Comunicato ufficiale dell’ISTAT del 17 gennaio 2022), avrà effetto sui conguagli da gennaio 2023.

 Per chi aumentano le pensioni di vecchiaia da marzo? Istruzioni Inps

L’Inps in un’infografica, specifica che da marzo 2022:

  • le pensioni di importo fino a 4 volte il trattamento minimo, cioè sino a 2.062,32 euro, otterranno l’incremento dell’1,7%;
  • le pensioni superiori a 4 fino a 5 volte il trattamento minimo Inps, cioè tra 2.062,33 euro e 2.577,90 otterranno una rivalutazione dell’1,53%, ferma restando la rivalutazione
    all’1,7% dello scaglione sino a 2.062 euro;
  • le pensioni di importo superiore a 5 volte il minimo Inps, cioè oltre i 2.577,90 euro, otterranno un incremento dell’1,275%, ferma restando la rivalutazione dell’1,7% dello scaglione sino a 2.062,32 euro e dell’1,53% della fascia compresa tra 2.062,33 e 2.577,90 euro.

Ancora più nello specifico, complessivamente una pensione di 2.000 euro lordi avrà un aumento lordo di 34 euro mensili; una pensione lorda di 2500 mensili, un aumento di circa 42 euro al mese in più.

Naturalmente si tratta di importi lordi ossia da tassare con le nuove aliquote e scaglioni di cui alla riforma Irpef. Riforma anche ha portato anche una nuova no tax area pensionati.