L’assegno unico per i figli rischia di creare più disagi che benefici. Dal 1 gennaio 2022 entra a regime la nuova forma di welfare familiare studiata dal governo Conte e approvata da quello Draghi.

L’obiettivo è quello di semplificare e agevolare l’accesso alle misure a sostegno del reddito familiare ed estendere a tutti l’assegno unico. Da qui l’universalità della misura che sarà rivolta anche a incapienti e disoccupati.

Assegno unico per i figli, il 10% della famiglie ci rimette

Ma, a conti fatti, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha lanciato un allarme.

Tardi, come sempre, ma tant’è. Circa 746 mila nuclei familiari andranno a perdere soldi rispetto al 2021 e un milione di figli percepiranno meno indennità.

Si stima una perdita annua di 503 euro a famiglia. Non poco e che corrisponde a circa il 10% degli aventi diritto. Come mai? Il problema è dovuto alla necessità di Isse e alle disponibilità economiche stanziate per l’assegno unico.

Per quanto riguarda l’Isee, dalle simulazioni effettuate, salta fuori che una famiglia con due redditi bassi, casa di proprietà e qualche risparmio in banca prenderà, con un figlio minorenne a carico, 50 euro al mese. Mentre prima ne prendeva tra gli 80 e 90.

A chi vanno i soldi in base al Isee

L’Isee infatti è tarato in maniera tale che l’Inps riconosca più soldi a chi ha meno reddito, ma comunque paga con un minimo di 50 euro anche chi ha redditi elevati. In ogni caso, al di sopra di 40.000 euro di reddito lordo annuo, il beneficio dell’assegno unico scema.

Al contrario, l’assegno unico avvantaggerà il 74% delle famiglie con un guadagno di 1.442 euro medi annui. Ne beneficeranno 8,3 milioni di figli su quasi 10,8. Non ci perderanno, dunque riceveranno più o meno quanto oggi, 1,2 milioni di famiglie e 1,5 milioni di figli.

La seconda questione riguarda le risorse disponibili.

L’assegno unico vale circa 18,2 miliardi di euro. Ma la clausola di salvaguardia, che impedisce che nessuno ci perda nel passaggio al nuovo sistema, vale appena 110 milioni.

Secondo l’Upb, alla luce delle proiezioni di spesa, si tratta di soldi insufficienti a coprire tutti. Per questo l’Upb chiede di riconsiderare il tetto Isee. Altrimenti, col passare del tempo, le famiglie che perderanno soldi rispetto al passato aumenteranno di numero. E ad essere colpite saranno soprattutto quelle con un solo figlio, che sono la maggior parte.