Per richiedere l’assegno unico per i figli a carico serve la firma di entrambi i genitori. La richiesta deve essere presentata all’Inps da uno solo, ma poi deve firmare anche l’altro genitore.

Non è chiaro se questa procedura debba essere rinnovata ogni anno, ma pare che la validità sia limitata nel tempo. Lo stesso dovrà essere fatto ogni qualvolta ci sarà una variazione dei beneficiari o del nucleo familiare.

Assegno unico per i figli, chi deve firmare?

Il procedimento, poi, non è per niente semplice.

Bisogna entrare nel sito Inps tramite Spid, Cie o Cns, compilare tutti i campi richiesti, allegare Isee e poi indicare i dati dell’altro genitore. Alla faccia della semplificazione!

Ma non finisce qui. L’altro genitore indicato all’atto della compilazione della domanda riceverà un Sms col l’invito ad autenticarsi, sempre mediante Spid, sul sito Inps e a completare la domanda presentata dal richiedente.

Si prevedono disagi e lunghe file presso i Caf. Se infatti uno dei due genitori è sprovvisto di Spid o non ha dimestichezza con pc, tablet o smartphone, , non potrà completare la richiesta di assegno unico.

Importo dimezzato e assenza di Isee

Ne deriva che se il secondo genitore non completa la domanda presentata dal richiedente, l’Inps non pagherà l’assegno unico pienamente, ma solo al 50%. E non per mancanza del diritto, ma semplicemente per non essersi adeguato alla terribile e complicata procedura burocratica.

Il secondo genitore potrebbe, però, non presentare volutamente richiesta di assegno unico. In questo caso l’Inps liquiderà sempre la metà di quanto spetterebbe in base agli indicatori Isee. Ma a questo punto è opportuno porsi la seguente domanda: fino a che punto serve firmare congiuntamente?

Sappiamo che l’importo dell’assegno unico sarà erogato nella misura limite di 50 euro a figlio minorenne a carico indipendentemente dalla presentazione del Isee.

L’Inps, in questo caso, attribuisce d’ufficio al nucleo familiare un redito superiore a 40 mila euro (per il quale l’assegno è appunto di 50 euro).

Solo chi ha redditi bassi, inferiori a 15 mila euro, percepirà per ogni figlio minorenne a carico 175 euro al mese. L’importo scende man mano che sale il reddito fino al limite dei 40 mila euro.