“Pochi genitori, rari, più unici che rari, hanno il grandioso coraggio di lasciare ai loro figli la possibilità di scegliere chi essere oggi e chi diventare domani. Tutti gli altri parlano d’amore, ma non si ricordano il significato: amore non è fare delle fotocopie, amore è dare carta bianca!”, afferma Domenico Adonini. Essere genitori, in effetti, è il mestiere più difficile di tutti. Non esiste alcun libretto di istruzioni da poter utilizzare per garantire ai propri figli un percorso di crescita senza intoppi.

Gli imprevisti d’altronde sembrano essere all’ordine del giorno. E non sempre i genitori possono essere al posto giusto e al momento giusto per offrire il proprio aiuto. Quest’ultimo può essere fornito in diversi modi, ad esempio con gesti di affetto oppure in modo pratico, ad esempio attraverso l’elargizione di denaro. A tal proposito è bene sapere che in determinati casi e in possesso di determinati requisiti si ha diritto ad alcune agevolazioni da parte del governo, come l’assegno unico. Un contributo importante, introdotto con l’intento di tutelare le famiglie.

Assegno Unico, maggiorazione per genitori vedovi e novità sulle tempistiche

L’assegno unico si presenta come un sostegno economico ai nuclei famigliari per ogni figlio a carico fino al compimento dell’età di 21 anni se in possesso di determinati requisiti e senza limiti di età per figli con disabilità. L’importo di tale misura differisce a seconda dell’Isee della famiglia interessata. Nel caso in cui entrambi i genitori lavorino, inoltre, si ha diritto ad una maggiorazione. Proprio soffermandosi su quest’ultima giungono importanti novità per i nuclei vedovili. Entrando nei dettagli, come si evince dalla circolare Inps numero 76 del 10 agosto 2023, a partire dal 1° giugno 2023 la maggiorazione è prorogata per cinque anni dal decesso del genitore. Questo nel caso in cui entrambi i genitori erano lavoratori.

A tal proposito, sempre stando a quanto riportato dalla circolare poc’anzi citata:

“l’estensione della maggiorazione per i genitori entrambi lavoratori ai nuclei monogenitoriali che sono tali a causa del decesso dell’altro genitore; è stato tuttavia limitato l’effetto del nuovo disposto di cui al citato comma 8 alle rate maturate a partire dal 1° giugno del corrente anno, senza che sia altresì prevista la possibilità di riconoscere “somme a titolo di arretrati”, e tenendo conto della data in cui si è verificato il decesso, che non deve comunque essere anteriore al quinquennio. Conseguentemente, per i soggetti che risultano vedovi e che presentano la domanda per la fruizione dell’assegno unico per i figli a carico, è possibile beneficiare a partire dal 1° giugno 2023 della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori, nel caso in cui risultino soddisfatti tutti i seguenti requisiti:

  • l’evento del decesso dell’altro genitore si è verificato in data non antecedente al quinquennio precedente rispetto alla data di presentazione della domanda di AUU;
  • il genitore deceduto risultava al momento del decesso lavoratore o pensionato;
  • il genitore superstite risulta lavoratore al momento della domanda di AUU”.

Il decesso di uno dei due genitori non comporta la perdita dei requisiti per ottenere l’assegno unico per figli a carico. A tal proposito l’Inps ha spiegato che provvederà automaticamente al subentro del genitore superstite nella domanda e, ove sussistano le condizioni, al riconoscimento della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori. In caso di dubbi, comunque, si consiglia di consultare il sito dell’Inps e rivolgersi direttamente all’ente in questione per ottenere maggiori informazioni in merito.