Hanno diritto all’assegno unico anche i nonni. Lo dice l’INPS nell’ultimo documento di prassi emanato sulla nuova prestazione che comincerà ad essere pagata da marzo 2022.

Assegno unico anche per i nonni

La regola, ricordiamo, prevede che l’assegno unico per i figli a carico (intendendosi per tali quelli facente parte del nucleo familiare ai fini ISEE) spetta a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale a prescindere dalla condizione lavorativa.

L’INPS, nella Circolare del 9 gennaio 2021, chiarisce che la prestazione

è estesa ai nonni per i nipoti unicamente in presenza di un formale provvedimento di affido o in ipotesi di collocamento o accasamento etero familiare (equiparata all’affidamento ai sensi della legge 5 maggio 1983, n. 184).

Per quali nipoti spetta la prestazione

Sulla base di quest’ultimo chiarimento, dunque, mettendoci dal lato dei nonni, possiamo giungere a conclusione che l’assegno unico spetta, in questo caso:

  • per ogni nipote a carico di minore età
  • per ogni nipote maggiorenne a carico fino a 21 anni di età, a condizione che in capo al figlio stesso sia rispettata una delle seguenti condizioni:
    • frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale ovvero di un corso di laurea
    • svolgimento di un tirocinio ovvero di un’attività lavorativa e possesso di un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui
    • registrazione come disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego
    • svolgimento del servizio civile universale
  • per ogni nipote disabile a carico, senza limiti di età.

Resta fermo che per ottenerlo, i nonni devono presentare apposita domanda all’INPS seguendo le regole ordinarie.

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