Cambia l‘assegno unico da gennaio, perché cambieranno i numeri collegati a questa importante misura per le famiglie. Saliranno gli importi di questo strumento di welfare per le famiglie che nel 2023 perderanno una cifra più alta di quella presa nel 2022. Ma cambieranno anche le soglie e i requisiti utili alla misura o semplicemente quelli che determinano l’ingresso in una delle fasce previste per la stessa. Questo è quello che si evince in queste ore dal momento che è stato confermato l’aumento del costo della vita che finirà con l’incidere anche su questa importante misura.

L’assegno unico è la misura che ha sostituito tutte le altre misure di welfare per le famiglie entrate in vigore dal primo marzo 2022. La sua centralità quindi è fuori discussione, tanto è vero che sono molti i quesiti che arrivano in redazione.

“Gentile redazione, volevo solo chiedervi come faccio a capire quali sono le nuove soglie reddituali per poter prendere l’assegno unico e universale sui miei due figli di 12 e 14 anni. Ho sentito dire che non devo presentare domanda di nuovo e che basta quella del 2022. E poi ho compreso che devo rinnovare l’ISEE, che credo resterà praticamente identico al 2022. Aumenterà anche per me l’assegno unico o restando invariato l’ISEE, prenderò la stessa cifra dello scorso anno, cioè 350 euro al mese?”

Cosa cambia per l’assegno unico 2023, la guida alle novità

La notizia delle ultime ore che riguarda l’assegno unico universale sui figli a carico riguarda la domanda che non è più necessaria per chi ha già percepito l’assegno lo scorso anno e le cui condizioni del nucleo familiare non sono variate. Niente domanda quindi perché basterà soltanto rinnovare l’ISEE entro il mese di febbraio per poter percepire le nuove cifre a partire dal mese di marzo. Nuove cifre, perché qualcosa cambierà nel 2023 dal punto di vista degli importi, ed anche delle fasce reddituali che determinano il giusto importo del bonus da percepire.

Bisogna fare le cose per tempo lo stesso, anche senza nuova domanda. Ed entro il mese di marzo 2023. Infatti a gennaio e febbraio l’importo dell’assegno percepito dalle famiglie dovrebbe essere lo stesso dell’anno precedente perché l’INPS dovrebbe utilizzare l’ISEE del 2022.

Da quando incideranno le novità?

A marzo cominceranno ad incidere le novità. Ciò che andiamo ad analizzare oggi in risposta al quesito del nostro lettore sono gli importi del reddito di cittadinanza che dovrebbero aumentare nel 2022 per via dell’aumento del costo della vita. Aumenti che naturalmente riguarderanno soggetti che hanno una parità di condizione rispetto all’anno precedente. E parliamo di condizioni sia di composizione del nucleo familiare che di ISEE. L’inflazione finirà con il determinare anche un cambio dal punto di vista delle fasce reddituali o di ISEE a partire dalle quali si calcola il giusto importo di assegno.

Le nuove soglie e i nuovi importi, ecco cosa cambierà per l’assegno unico

Oltre alla corresponsione automatica dell’assegno unico per tutto il 2023, semplicemente rinnovando l’ISEE per chi risulta già beneficiario, l’adempimento è necessario per chi non vuole rischiare di prendere solo la soglia minima di assegno. L’ISEE 2022, che fa riferimento alle condizioni economico-patrimoniali di un nucleo familiare del 2020, verrà utilizzato per determinare gli importi dell’assegno unico fino a febbraio. Poi si passerà all’ISEE 2023 che fa riferimento alle stesse condizioni del nucleo familiare, ma del 2021. Per l’assegno unico la rivalutazione inizierà a sortire effetto da marzo quindi. Infatti le cifre di assegno unico a parità di situazione 2023 rispetto al 2022, saliranno per via del meccanismo di indicizzazione della misura al tasso di inflazione, al pari delle pensioni per esempio.

Alcuni aumenti dell’assegno unico non riguardano l’inflazione

Innanzi tutto va detto che in manovra il Governo ha previsto aumenti di assegno per famiglie particolari. Il 50% in più a figlio rispetto al 2022, prenderanno i nuclei familiari per il figlio di età inferiore all’anno. Nel caso di figli successivi al primo, la maggiorazione dovrebbe essere estesa anche ai figli a partire dal secondo e fino a 3 anni di età. Aumento che ovviamente non riguarderà il nostro lettore che ha figli più grandi. Anche se c’è da dire che ancora qualcosa potrebbe cambiare. Per esempio il Governo sta valutando interventi per le famiglie numerose.

Le nuove soglie per l’assegno unico, come incide l’inflazione

Tornando alle novità sull’inflazione e l’indicizzazione, va ricordato che oggi l’assegno unico è erogato in misura pari a 175 euro a figlio. L’importo è pieno fino a 15.000 euro di assegno, per poi calare fino alla soglia dei 40.000 euro di ISEE oltre la quale si prende solo 50 euro al mese per figlio (importo minimo). Lo stesso importo minimo si prende senza ISEE in corso di validità. Naturalmente parliamo degli importi base, che non tengono conto della maggiorazione per famiglie con un solo genitore, oppure di quelle che hanno casi di invalidità al loro interno, o ancora, di famiglie con entrambi i genitori che lavorano. Le cifre di aumento per via del meccanismo di adeguamento al caro vita non sono ancora definitive. E probabilmente occorrerà attendere le nuove tabelle ufficializzate dal Governo e recepite dall’INPS. Ma è probabile che l’aumento sarà nell’ordine del 9%, cioè dell’80% del tasso di inflazione previsto che si avvicina al 12%. L’importo quindi passerebbe da 175 a oltre 190 euro. Così l’importo minimo arriverebbe a quasi 55 euro. Ma in base a questo sistema, potrebbero cambiare anche le fasce ISEE. Per esempio la prima fascia che oggi è ferma a 15.000 euro, potrebbe salire a 16.350 euro. Ripetiamo che si tratta ancora di limiti e importi ipotetici.