Entrato in vigore lo scorso marzo, l’assegno unico universale sui figli a carico di età inferiore ai 21 anni è diventata una misura comune alla stragrande maggioranza delle famiglie. Dal momento che si tratta di una misura che ha sostituito di sana pianta tutte le altre misure relative al welfare per le famiglie, è evidente l’importanza che questo strumento ha assunto nei confronti dei contribuenti. Molti quesiti che ci arrivano in redazione fanno riferimento a quello che succederà a gennaio con l’assegno unico.

Dal momento che avendo sostituito anche gli assegni familiari, sono tanti i lavoratori dipendenti che si chiedono che adempimenti debbano fare per poter continuare a percepire questo assegno. Soprattutto perché si ricordano che con l’assegno per il nucleo familiare la domanda andava ripetuta ogni anno.

“Gentile redazione, mi chiamo Paolo e sono un lavoratore dipendente di una fabbrica di pannelli solari. Dal marzo scorso percepisco l’assegno unico universale sui figli a carico, dal momento che ho tre figli minorenni ed ho pure la moglie a carico. Sono l’unico quindi a percepire un assegno di questo genere nella mia famiglia. Dal momento che è la prima volta che dobbiamo rinnovare l’assegno unico, mi chiedevo se il meccanismo fosse lo stesso dei vecchi assegni familiari, e quindi se dovrò provvedere ad inoltrare di nuovo la domanda come l’ho fatta l’anno scorso. Potete aiutarmi? Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.”

Assegno unico 2023, non serve la domanda? ecco cosa fare

L’assegno unico universale sui figli a carico è una misura che ha sostituito anche gli assegni familiari oltre a tutti i vari bonus bebè, premio alla nascita e a tutte le detrazioni per i carichi di famiglia. E su questo il nostro lettore ha centrato perfettamente il punto. Infatti l’assegno unico riguarda proprio i figli che fino allo scorso anno rientravano nella disciplina degli ANF, che è acronimo di assegno per il nucleo familiare.

Mentre gli ANF andavano richiesti direttamente al datore di lavoro, come tutti i lavoratori dipendenti sanno o ricordano, l’assegno unico universale sui figli a carico deve essere richiesto direttamente all’INPS. E tutto con una procedura telematica prescritta e prevista sul sito ufficiale dell’Istituto Previdenziale. Lo scorso anno nel mese di marzo tutti i lavoratori che percepivano gli ANF, hanno dovuto ripresentare domanda per poter percepire l’assegno unico universale sui figli a carico. A differenza degli ANF però l’assegno unico è collegato all’ISEE della famiglia e pertanto prima di presentare domanda i contribuenti hanno dovuto presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per ottenere l’ISEE.

Il rinnovo 2023 dell’assegno unico e universale sui figli under 21

Il primo rinnovo della recente storia dell’assegno unico e universale sui figli a carico sotto i 21 anni di età prevede o no la domanda? Questo ciò che lascia più dubbi nei contribuenti. La notizia ufficiale è che la domanda dello scorso anno basta e avanza. Non sarà necessario ripresentare l’istanza, naturalmente per chi beneficiario dell’assegno unico lo era già nel 2022. È sempre se la situazione dei figli sia rimasta inalterata. Infatti nei casi di nuovo arrivo in famiglia, per nascita, adozione o affido, soprattutto se primo figlio, la domanda va presentata. Per quanti invece si trovano nella medesima situazione familiare dello scorso anno, nessuna nuova domanda.

Ma serve sempre l’ISEE, anche se solo per determinare gli importi da percepire e non per il diritto

Ma un adempimento le famiglie comunque dovranno espletarlo. Anche se non è obbligatorio e necessario per il diritto all’assegno unico. Si tratta del rinnovo dell’ISEE. Un passaggio obbligatorio per evitare di perdere soldi che invece potrebbero essere spettanti.

Va ricordato infatti che nel 2022 chi non ha un ISEE in corso di validità ma ha presentato domanda di assegno unico lo stesso, ha preso la cifra più bassa di assegno unico spettante, cioè 50 euro al mese per figlio. L’adempimento per il 2023 che gode di una fase transitoria. Infatti per i primi due mesi gli interessati prenderanno lo stesso assegno del 2022. Evidentemente perché basato sull’ISEE precedente, nonostante la sua scadenza il 31 dicembre 2022. A marzo invece, in assenza di rinnovo dell’ISEE, l’importo percepito sarà quello minimo previsto, che però non sarà pari a 50 euro. Infatti per via del tasso di inflazione, anche l’assegno unico e universale sui figli a carico sotto i 21 anni di età sarà indicizzato. Presto l’INPS ufficializzerà anche i nuovi importi di assegno unico, come farà con i trattamenti pensionistici e i trattamenti assistenziali. La perequazione infatti riguarda anche questa misura di welfare familiare.