Con una guida completa sull’assegno sociale cerchiamo di rispondere in modo esaustivo a vari quesiti di nostri lettori sull’argomento, rispondendo, poi, nello specifico ad ognuno di loro:

  1. Buongiorno, vorrei sapere di più su assegno sociale sono nato nel maggio 1953.
  2. Allora la domanda è questa: mio padre percepisce l’assegno sociale da 4 anni, ora è riuscito a trovare un lavoretto part-time, sul contratto che gli ha fatto il datore di lavoro c’è scritto che percepisce 600 euro, mentre la busta paga che gli viene fatta di volta in volta non supera i 300 euro al mese. Volevo sapere ora come funziona con l’assegno? Verrà tolto? Dovrà restituire una qualche cifra all’Inps? Attendo una sua risposta grazie
  3. Ciao Patrizia, volevo farti delle domande in merito alla pensione sociale di mia suocera. La prima domanda che volevo porti è: se mio suocero, marito di mia suocera ex enasarco, percepisce euro 340,00 mensili di pensione di anzianità, mia suocera avrebbe diritto alla pensione sociale se non ha altre entrate e se ha solo la casa di proprietà intestata? Ho letto che uno dei parametri per avere diritto alla pensione sociale è non superare il reddito di 11.788 euro, sicuramente i miei suoceri hanno un reddito inferiore, la pensione che spetta a mia suocera dovrebbe essere calcolata sottraendo agli 11788 euro di reddito massimo i 4080 euro annui che percepisce mio suocero e dividerla differenza per le 13 mensilità? Se così fosse mia suocera avrebbe diritto al massimo della pensione cioè ai 453,00 euro? Spiegami se il calcolo da fare, stante questi presupposti, è giusto o meno per il calcolo della pensione di mia suocera. La seconda domanda che volevo porti è questa: mia suocera, tempo addietro, non ricordo a quanti anni risale il fatto, aveva cominciato a percepire la pensione sociale nonostante lei fosse titolare di un secondo appartamento dal quale percepiva un affitto. Dopo un certo periodo di tempo, non so quanto tempo, la pensione le fù sospesa in merito ad accertamenti di Equitalia che le chiesero la restituzione di euro 11.000, penso come risarcimento della somma  del cumulo delle pensioni fino a quel momento percepite indebitamente. Adesso da circa 10 anni l’appartamento non è più di sua proprietà, ma intestato alla figlia, attuale mia moglie. Come dovrei muovermi per sbloccare questa situazione, visto che la cartella esattoriale di Equitalia da allora non è stata mai pagata?
  4. Gentilmente, leggo su investire oggi che il reddito limite per ricevere l’assegno sociale, è di 5889 euro per pensionati non coniugati.
    Le chiedo che cosa significa.
    Che cosa concorre a formare un reddito per accedere alla pensione sociale.
    Grazie della attenzione, attendo  la sua risposta.

 

Assegno sociale: cosa è e a chi è rivolto

Si tratta di una prestazione economica che l’Inps eroga a domanda ai cittadini in condizioni economiche disagiate i cui redditi si trovino al di sotto delle soglie stabilite dalla legge annualmente (dal 1996 l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale).

Il pagamento dell’assegno sociale inizia, solitamente, il primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda ma è bene chiarire che una volta accolta la domanda il carattere del beneficio è provvisorio poiché ogni anno si è soggetti alla verifica dei requisiti reddituali e residenziali.

L’importo dell’assegno sociale è di 448,07 euro per 13 mesilità.

Assegno sociale: limiti di reddito

Per poter percepire l’assegno sociale, come abbiamo detto sopra, si devono rispettare i limiti di reddito stabiliti dalla legge che al momento sono di 5824,91 euro per soggetti soli e di 11649,82 euro per soggetti coniugati (in questo caso fa fede il reddito familiare).

Si ha diritto alla misura intera dell’assegno solo se soggetti soli senza reddito o se soggetti coniugati che hanno un reddito familiare che sia inferiore a quello totale annuo dell’assegno.

In caso contrario si ha diritto all’assegno sociale in misura ridotta per i soggetti soli che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno.

Assegno sociale: quando decade?

Se il titolare dell’assegno sociale soggiorna all’estero per più di 30 giorni l’assegno sociale viene sospeso. Se dalla sospensione trascorre un anno sopraggiunge la revoca della prestazione.

Si ricorda che essendo una prestazione provvisoria i requisiti devono essere verificati ogni anno. Inoltre la prestazione non può essere reversibile a familiari supersititi e non può essere erogata all’estero.

Assegno sociale: requisiti per la richiesta

Come abbiamo detto l’assegno sociale viene concesso a cittadini in stato di disagio economico, ma servono anche i seguenti requisiti:

  • cittadinanza italiana
  • residenza in italia da almeno 10 anni
  • 66 anni e 7 mesi di età

Inoltre il diritto alla prestazione viene accertato in base al reddito personale del richiedente per i non coniugati e al reddito cumulativo con il coniuge per i soggetti sposati.

Assegno sociale: quali redditi del coniuge fanno cumulo?

Per l’attribuzione si considerano i seguenti redditi del coniuge e del richiedente:

  • i redditi assoggettabili all’IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
  • i redditi esenti da imposta;
  • i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
  • i redditi soggetti a imposta sostitutiva come interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, ecc.;
  • i redditi di terreni e fabbricati;
  • le pensioni di guerra;
  • le rendite vitalizie erogate dall’INAIL;
  • le pensioni dirette erogate da stati esteri;
  • le pensioni e gli assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
  • gli assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.

Assegno sociale: quali redditi del coniuge non fanno cumulo?

Ai fini dell’attribuzione non si computano:

  • i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui trattamenti stessi;
  • il reddito della casa di abitazione;
  • le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
  • l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918;
  • gli arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.

Risposte ai quesiti dei nostri lettori

Dopo questa spiegazione generale su tutto quello che riguarda l’assegno sociale, possiamo rispondere nel dettaglio alle richieste dei nostri lettori.

  1. penso di aver risposto abbastanza approfonditamente alla sua richiesta, chiarendole tutti i dubbi che poteva avere sull’assegno sociale.
  2. L’assegno sociale molto probabilmente, se suo padre non è coniugato verrà ridotto poiché se la busta paga è da 300 euro risulterà che percepisce 3600 euro l’anno. Cosa importante è che suo padre comunichi tramite 730 o modello RED all’Inps le proprie entrate per la riduzione dell’assegno sociale altrimenti sarà chiamato alla restituzione di quanto erogato indebitamente tutto in una volta e potrebbe essere molto oneroso. Tutti i redditi concorrono a formare il reddito per il cumulo dell’assegno sociale fatta eccezione dei seguenti:
  3. Il suo calcolo è giusto: i soggetti coniugati per avere l’importo totale dell’assegno sociale devono avere un reddito familiare che sia inferiore a quello totale annuo dell’assegno. Per la seconda domanda non saprei come risponderle e forse è meglio che si rivolga ad un patronato per non commettere errori.
  4. Tutti i redditi concorrono a formare il reddito per il cumulo dell’assegno sociale fatta eccezione dei seguenti:
        • i trattamenti di fine rapporto e loro eventuali anticipazioni;
        • il proprio assegno sociale;
        • la casa di proprietà in cui si abita;
        • la pensione liquidata, secondo il sistema contributivo, per un importo pari ad un terzo della pensione stessa e comunque non oltre un terzo dell’assegno sociale;
        • i trattamenti di famiglia;
        • le indennità di accompagnamento di ogni tipo, gli assegni per l’assistenza personale continuativa erogati dall’INAIL nei casi di invalidità permanente assoluta, gli assegni per l’assistenza personale e continuativa pagati dall’INPS ai pensionati per inabilità;
        • l’indennità di comunicazione per i sordomuti (v. la scheda ciechi e sordomuti).

      Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

      “Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti”