Buongiorno signora Patrizia, sono Francesco e avrei bisogne di capire alcune cose.

Io lavoro in banca nazionale del lavoro ed ho attualmente 36 anni di contribuzione e dal 2015 sono titolare di assegno ordinario di invalidità, la mia domanda è questa:

nel momento in cui andrò in pensione l’assegno ordinario di invalidità si sommerà con la pensione definiva?

Grazie e aspetto una risposta.

Saluti.

Assegno ordinario di invalidità e pensione

L’assegno ordinario di invalidità è a tutti gli effetti una pensione poiché calcolato sul montante contributivo al momento della richiesta.

L’assegno ordinario in questione, come abbiamo già specificato in precedenti altri articoli, si trasforma automaticamente in pensione di vecchiaia al compimento dell’età anagrafica richiesta per l’accesso, che nel 2019 è di 67 anni, ma non permette l’accesso a nessuna forma di pensione anticipata.

Al momento, quindi, dall’accesso alla pensione di vecchiaia l’assegno in questione viene sospeso e viene al suo posto erogata la pensione di vecchiaia spettante. L’assegno, quindi, non va a sommarsi alla futura pensione poiché quest’ultima va a sostituire l’AOI.

I percettori di assegno ordinario di invalidità, però, hanno una tutela nel momento che l’assegno si trasforma in pensione di vecchiaia: quest’ultima, infatti, non potrà in nessun caso essere inferiore all’ammontare dell’assegno di invalidità.

Per evitare che la trasformazione dell’assegno ordinario di invalidità in pensione di vecchiaia sia economicamente pregiudizievole per il beneficiario, infatti, l’articolo 1, comma 10 della legge 222 del 1984, stabilisce che l’importo della pensione non potrà essere inferiore a quello dell’assegno che il beneficiario ha in godimento al momento della trasformazione.

La trasformazione dell’assegno in pensione di domanda, solitamente, avviene d’ufficio al compimento dell’età pensionabile se il titolare è in possesso anche del requisito contributivo richiesto per accedere alla pensione di vecchiaia.

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