Chi può, vuole e hai requisiti ha la chance di presentare domanda per il nuovo assegno inclusione che, dal 1° gennaio 2024, sostituisce definitivamente il reddito di cittadinanza. La richiesta del sussidio può essere fatta, dal 18 dicembre 2023, direttamente all’INPS oppure tramite patronato (e dal 2024 anche tramite CAF).

L’INPS qualche giorno fa ha fatto sapere che la richiesta assegno di inclusione non equivale ad automatica domanda anche per l’assegno unico figli a carico. Questo significa che, coloro che hanno fatto domanda o faranno domanda per assegno inclusione, se non hanno ancora provveduto, devono presentare anche domanda per l’assegno unico (se ne hanno diritto).

Quali sono i termini per fare domanda assegno unico?

A chi va l’assegno inclusione

Innanzitutto ricordiamo che il reddito di inclusione spetta, nel rispetto di determinati requisiti di residenza, soggiorno, cittadinanza e reddituali/patrimoniali, ai nuclei familiari in cui sia presenta almeno un soggetto tra:

  • disabile;
  • minorenne;
  • persona con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

L’INPS ha anche comunicato le date dei primi pagamenti dell’assegno inclusione (Messaggio n. 25 del 3 gennaio 2023). Chi presenta domanda deve avere ISEE in corso di validità al momento della domanda. Resta fermo che chi ha fatto domanda a dicembre 2023 deve rinnovare l’ISEE al 2024.

Assegno inclusione con riflessi sull’assegno unico figli

Come anticipato, l’INPS ha evidenziato che la domanda assegno inclusione non equivale anche a domanda assegno unico figli a carico. Pertanto, bisogna fare domanda specifica per quest’ultimo.

Nel ricordare la cosa, l’istituto nazionale di previdenza sociale indica anche i tempi di richiesta per non perdere gli arretrati. Nel presupposto che l’assegno unico è una prestazione che decorre da marzo a febbraio dell’anno successivo, regola vuole che:

  • se la domanda è fatta nei mesi di gennaio 2024 e febbraio 2024, l’assegno unico sarà pagato già da marzo di tale anno;
  • se la domanda è fatta dopo il 29 febbraio 2024 ma entro il 30 giugno 2024, il richiedente riceverà anche gli arretrati da marzo 2024;
  • laddove, invece, la domanda è fatta dopo il 30 giugno 2024, si perdono gli arretrati da marzo.

Per completezza si ricorda anche per l’assegno unico varia in funzione dell’ISEE.

Quindi, al momento della domanda bisogna avere ISEE in corso di validità. In mancanza di ISEE valido, l’INPS pagherà l’importo minimo (57 euro per il 2024). Anche in tal caso, se l’ISEE è rinnovato entro il 30 giugno 2024, l’INPS pagherà a conguaglio anche gli arretrati da marzo 2024. Se rinnovato dopo tale data, non ci sarà conguaglio arretrati e l’importo sarà adeguato a partire dal rinnovo ISEE.

La domanda assegno unico figli a carico la si può fare online all’INPS, attraverso il servizio dedicato (serve autenticarsi con credenziali SPID, CIE o CNS). In alternativa ci si può rivolgere al Contact Center INPS oppure ad istituti di Patronato.

Riassumendo…

  • l’assegno di inclusione, dal 1° gennaio 2024, sostituisce il reddito di cittadinanza
  • la domanda assegno inclusione non equivale a domanda assegno unico figli (Messaggio INPS n. 258/2024)
  • se la domanda assegno unico figli è presentata entro il 30 giugno 2024 NON si perdono arretrati da marzo 2024
  • se la domanda assegno unico è fatta dopo il 30 giugno 2024 si perdono arretrati da marzo 2024.