La sentenza dello scorso 10 maggio della Corte di Cassazione che ha modificato le modalità di calcolo dell’assegno di divorzio per l’ex coniuge porterà ad un avere e propria rivoluzione. Molti sono, infatti, gli uomini che, proprio grazie alla notizia, si rivolgeranno ai tribunali per ottenere una riduzione o addirittura la cancellazione dell’assegno di mantenimento da versare all’ex coniuge.

Come si può procedere quindi alla revisione dell’assegno di divorzio? E’ possibile farlo per tutti?

E’ bene sottolineare che per chi riesce ad ottenere una modifcia dell’importo dell’assegno di divorzio non è possibile ottenere gli arretrati di quanto versato, poichè la sentenza non è retroattiva.

Poi, altra cosa importante da tener presente, è che per chiedere una modifica dell’assegno devono essere sopravvenuti fatti nuovi poichè non basta, per intentare nuova causa il mutamento degli orientamenti giudiziari. Fatto ancora più importante, poi, è che non si tratta di una legge ma di un semplice precedente di cui non tutti i giudici potrebbero tenere conto.

La portata della sentenza in questione, in ogni caso, è storica e porta ad una riforma dell’istituto dell’assegno ma si deve procedere con prudenza.

La sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che l’importo dell’assegno di divorzio non va più calcolato in base al tenore di vita durante il matrimonio ma solo nell’assicurare l’autosufficienza economica al coniuge più debole. Se il coniuge è in grado di mantenersi da solo, quindi, non sussiste l’esigenza della corresponsione dell’assegno di divorzio. In questo caso, quindi, sarà sufficiente dimostrare che l’ex coniuge che fruisce dell’assegno abbia una propria autosufficienza economica per poter chiedere la revisione o la cancellazione dell’assegno di divorzio. Il coniuge che corrisponde l’assegno divorzile, tra l’altro, deve dimostrare che l’altro voglia essere mantenuto poichè in grado di potersi mantenere anche da solo.