Chi lavora non ha diritto al assegno di invalidità erogato dal Inps. Diversamente da quanto finora accaduto, dove in presenza di redditi da lavoro limitati si poteva beneficare dell’indennità, dal 14 ottobre 2021 le cose sono cambiate.

Con messaggio numero 3495 del 14 ottobre 2021, l’Inps chiarisce che non è più possibile cumulare redditi da lavoro, anche solo di pochi euro, con l’assegno di invalidità civile erogato mensilmente. La nota recepisce una recente sentenza della Corte di Cassazione che fa chiarezza sul punto.

Assegno di invalidità e redditi da lavoro

Per un invalido civile svolgere anche solo qualche ora di giardinaggio o lavoro domestico retribuito comporta d’ora in poi la perdita dell’assegno di invalidità. Questo, come noto, ammonta a 287,09 euro al mese ed è pagato dal Inps alle persone con invalidità riconosciuta non inferiore al 74%.

La Corte di Cassazione ha precisato in merito che tale assegno di invalidità è erogato solo nel caso in cui risulti la” inattività lavorativa” a prescindere dal reddito. Cosa significa esattamente?  In pratica il soggetto beneficiario non può lavorare. Secondo i giudici

“il mancato svolgimento dell’attività lavorativa integra non già una mera condizione di erogabilità della prestazione ma, al pari del requisito sanitario, un elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale, la mancanza del quale è deducibile o rilevabile d’ufficio in qualsiasi stato e grado del giudizio”.

Chi ha diritto alla prestazione assistenziale

Dal 14 ottobre, pertanto, lo svolgimento di qualsiasi attività retribuita, a prescindere dalla misura del reddito, implica la perdita dell’assegno di invalidità. Ovviamente si tratta di una situazione che merita un intervento legislativo poiché con 287,09 euro al mese si vive al di sotto della soglia di povertà.

Il diritto alla prestazione erogata dal Inps a favore degli invalidi civili, di età compresa fra i 18 e 67 anni, è riconosciuto solo in assenza di redditi da lavoro.

Lo status di inattività lavorativa diventa infatti incompatibile con il pagamento dell’assegno.

Viene a questo punto da domandarsi come possa un lavoratore parzialmente inabile al lavoro campare. Se, da un lato l’assegno Inps è di soli 287 euro e, dall’altro non può lavorare e guadagnare uno stipendio pieno a causa della riduzione della capacità lavorativa. Situazioni che meritano sicuramente attenzione da parte del legislatore.