L’assegno di inclusione ormai è entrato a pieno titolo e di diritto nel sistema assistenziale italiano. Dal 18 dicembre scorso i cittadini hanno iniziato a presentare le domande di Assegno di inclusione e dal primo gennaio la misura è entrata ufficialmente in vigore. Adesso l’interesse è passato dai requisiti di accesso e gli importi della prestazione, alle date di pagamento che, come sempre in questi casi, non sono tanto chiare.

A fugare questi dubbi ci ha pensato l’INPS, con un messaggio illustrativo che spiega nel dettaglio le date di accredito dei prossimi mesi di sussidio, anche per chi sta ancora per presentare la domanda.

In risposta ai tanti lettori che si chiedono quando potranno andare all’incasso per la prima volta, o per le rate successive, ecco quanto stabilisce l’Istituto.

Assegno di inclusione, ecco il calendario completo dei pagamenti

L’Assegno di inclusione è partito tra mille difficoltà nella presentazione delle domande da parte degli interessati. Domande partite il 18 dicembre 2023, a misura non ancora in vigore. E soprattutto, basate su un ISEE ormai prossimo alla scadenza visto che quello 2023 scadeva il 31 dicembre. Oltretutto, in base alla data di presentazione delle domande, sono partiti i pagamenti, scaglionati naturalmente.

A tutto questo si aggiunge un adempimento preventivo da espletare, perché per l’Assegno di inclusione la semplice domanda non basta. Infatti è stato necessario passare anche alla sottoscrizione del PAD, acronimo di Patto di Attivazione Digitale. Una sottoscrizione che presupponeva l’iscrizione alla piattaforma SIISL, cioè Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Una procedura non certo delle più semplici, anche perché sia la domanda che le iscrizioni dovevano essere effettuate entro determinati termini per ottenere il pagamento alla prima data utile.

Ecco i problemi che molti richiedenti hanno riscontrato

Sono molti i richiedenti che hanno presentato la domanda per tempo, ma senza sottoscrizione del PAD e iscrizione alla piattaforma.

Altri invece che hanno completato la procedura per tempo, ma senza rinnovare l’ISEE. Tutte situazioni che hanno provocato la sospensione delle domande, in istruttoria per lungo tempo, e naturalmente senza ricevere i pagamenti entro i termini promessi. Che comunque il governo ha rispettato alla lettera.

Infatti per chi ha presentato domanda entro il 7 gennaio e sempre alla stessa data ha completato l’iscrizione in piattaforma con PAD completo, il pagamento è arrivato il 26 gennaio. Per quanti invece hanno ritardato nella procedura, ma completata entro il 31 gennaio, il primo pagamento è arrivato il 15 febbraio. Ed è stato il pagamento del mese di gennaio. Perché poi a febbraio, come per gli altri, il pagamento è arrivato il 27, per il mese corrente. Ma per chi ha presentato domanda a febbraio, o per chi continuerà a presentare la domanda nei mesi a venire come funziona il meccanismo e come funziona il calendario?

Ecco le date indicate dall’INPS per l’Assegno di inclusione

In generale, possiamo dire che l’INPS prevede due date di pagamento al mese. Si tratta del 15 di ogni mese e del 26/27 dello stesso mese. Lo conferma l’INPS nel messaggio n° 835 del 26 febbraio appena trascorso. Il 15 del mese in genere vengono pagate le mensilità del mese precedente, per quanti hanno prodotto domanda entro la fine dello stesso mese oggetto del pagamento. In modo tale da consentire agli stessi richiedenti, di prendere il sussidio del mese in corso il 26/27.

In pratica ciò che è successo a febbraio, con alcuni richiedenti che hanno percepito due mesi di benefit, si ripeterà nei mesi a venire. Per esempio chi presenta domanda adesso, entro il 29 febbraio, a marzo riceverà il giorno 15 la ricarica del mese di febbraio e il giorno 26 quella del mese di marzo.

Occhio alla procedura, va completata in toto

Il calendario completo dei pagamenti è stato illustrato con tanto di tabelle nel messaggio INPS 853/2023.

Le indicazioni parlano di domande completamente espletate, ovvero di soggetti che entro una determinata data hanno presentato istanza e provveduto alla registrazione sulla piattaforma SIISL. L’INPS sottolinea come ogni 15 del mese alle Poste saranno disponibili le card da ritirare con dentro le prime ricariche di chi ha completato la richiesta entro la fine del mese precedente.

Quindi, venerdì 15 marzo alle Poste dovranno presentarsi, con SMS o no, tutti coloro che hanno ricevuto l’ok alla pratica, per il ritiro e il primo incasso. Se però l’interessato ha presentato domanda entro la fine di febbraio, ma ha sottoscritto il PAD a marzo, sarà il 15 aprile che dovrà presentarsi al ritiro presso le Poste. I primi prenderanno il 26 marzo anche la ricarica del mese corrente, mentre i secondi avranno lo stesso solo ad aprile. Evidente come sia fondamentale per la corretta evasione della pratica, completare anche gli adempimenti SIISL e PAD.

Anche l’ISEE è importante

E importante è anche l’ISEE, perché serve avere un ISEE in corso di validità a tutti gli effetti. La fase transitoria con cui anche l’ISEE 2023 è stato considerato buono, è terminata. Nello specifico l’INPS sottolinea che chi non ha presentato la DSU 2024 entro il 29 Febbraio non riceverà il pagamento della mensilità di Marzo. Anche chi ha già preso le due rate di gennaio e febbraio. E accadrà lo stesso per le mensilità successive.

La pratica di Assegno di inclusione risulterà sospesa in attesa di Attestazione ISEE. Quindi gli interessati dovranno provvedere a rinnovare quanto prima la DSU e ottenere un ISEE 2024 in corso di validità. Non appena quest’altro adempimento sarà completato, l’INPS in banca dati troverà l’attestazione e sbloccherà l’Assegno di Inclusione.