Ape Sociale sta per allargarsi a più lavoratori gravosi. Dal 2022, secondo il progetto di riforma pensioni proposto dal governo, l’anticipo pensionistico potrà essere chiesto anche da agricoltori, magazzinieri, operatori sanitari, maestri, ecc.

Categorie di lavoratori finora escluse dall’elenco dei lavori usuranti che Ape Sociale aveva ristretto sin dall’inizio a 15 mansioni. Ma dal prossimo anno lo strumento di pensione anticipata si allargherà a più lavori finora esclusi.

Chi andrà in pensione a 63 anni nel 2022

Qualcuno l’ha già battezzata Ape Sociale Super, ma di fatto includerà altre 23 categorie di lavori usuranti oltre ai 15 già esistenti.

Da notare che la Commissione governativa Damiano sui lavori gravosi aveva stilato un elenco fino a 92 mansioni.

Solo una parte, però, meriterà maggiore tutela previdenziale. Anche e soprattutto per una questione di costi che lo Stato non potrà sostenere.

Fra le nuove categorie, troviamo gli insegnati di scuola primaria, tecnici della salute, magazzinieri, estetisti, artigiani, operai specializzati, autisti di Corrieri, portantini, addetti alle pulizie, ecc.

Per costoro le porte dell’anticipo pensionistico si apriranno al compimento di 63 anni di età con almeno 30 di contributi. Ape Sociale – lo ricordiamo –  non è un vero e proprio pensionamento, ma uno scivolo con limite di importo e a condizioni sociali ben definite.

In pensione con 1.500 euro al mese

Per quanto riguarda l’assegno spettante con Ape Sociale è previsto che sia erogata una indennità mensile non superiore  a 1.500 euro lordi, fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

Solo allora si avrà diritto alla liquidazione della pensione vera e propria in base ai contributi versati. Un calcolo che quindi penalizzerà coloro che si aspettano un assegno più alto di 1.500 euro.

Ricordiamo, poi, che Ape Sociale consente ai lavoratori in difficoltà sociale di lasciare il lavoro a 63 anni possedendo determinati requisiti e almeno 30 anni di contributi. Fra questi:

  • essere in stato di disoccupazione;
  • assistere da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità:
  • essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%;
  • svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno 6 anni in via continuativa una o più delle attività gravose previste dalla legge (in questo caso servono 36 anni di contributi).