Mancano pochi giorni alla scadenza della domanda di pensione con Ape Sociale. La seconda finestra dell’anticipo pensionistico scade il 15 luglio 2023. Rappresenta una seconda opportunità per chi non ha fatto non ha potuto presentare domanda in primavera.

Si ricorda, infatti, che le finestre ordinarie annuali sono due: entro il 31 marzo ed entro il 15 luglio. Ve n’è una terza, entro il 30 novembre, ma è solo in funzione residuale. Cioè la domanda può essere accolta solo se vi sono disponibilità economiche per farlo, altrimenti si slitta all’anno successivo.

Ape Sociale, dalla domanda alla pensione, quanto tempo passa?

Ma veniamo alle tempistiche. Molti lavoratori che si accingono a presentare domanda di Ape Sociale non conoscono bene le procedure dell’Inps. Facciamo quindi chiarezza. Innanzitutto quella che si presenta entro il 15 luglio è una richiesta di riconoscimento dei requisiti previsti dalla normativa per chi ha diritto a beneficiare di questo tipo di pensione.

L’Inps si prende qualche mese di tempo prima di dare una risposta al lavoratore che nel frattempo può continuare a lavorare. Il termine ultimo è fissato al 15 ottobre per le domande presentate entro il 15 luglio.

Più nel dettaglio, il riscontro del requisito contributivo avviene in automatico sulla scorta dei dati presenti negli archivi Inps. I periodi di lavoro svolti all’estero o non ricongiunti non sono contemplati ai fini del calcolo. L’Istituto, quindi, comunica all’interessato entro il 15 ottobre:

  1. il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile se è sufficiente la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio;
  2. il riconoscimento delle condizioni con differimento dell’Ape in caso di insufficiente copertura finanziaria. In questa ipotesi solo dopo il monitoraggio verrà comunicata la data utile;
  3. il rigetto della domanda se non sussistono i requisiti.

Solo successivamente alla notifica positiva da parte dell’Inps l’avente diritto dovrà presentare domanda di Ape Sociale comunicando contestualmente le dimissioni dal lavoro.

Quando arriva la pensione

I tempi di erogazione della pensione, una volta ottenuto il via libera, sono rapidi. Il diritto decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Quindi non ci sono attese o periodi vuoti (finestre) come avviene per la liquidazione delle pensioni anticipate e il lavoratore potrà da subito percepire l’assegno.

Si ricorda che l’Ape Sociale non è una pensione versa e proprio, ma una indennità economica, una sorta di scivolo pensionistico. E’ quindi riconosciuta per 12 mesi fino al raggiungimento dell’età pensionabile del lavoratore. Poi diventa pensione a richiesta del beneficiario.

Ape Sociale, importo

Ma a quanto ammonta l’assegno di Ape Sociale? L’indennità economica mensile è pari alla rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accoglimento della domanda. L’Inps simula la pensione che spetta al beneficiario alla data di presentazione della domanda, sulla base dei contributi versati e dell’età anagrafica. L’importo annuale che ne deriva è quindi spalmato su 12 mensilità con tetto massimo di 1.500 euro al mese.

L’assegno equivale a un anticipo della rendita maturata fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Durante il periodo di godimento di Ape Sociale non sono riconosciuti accrediti contributivi di alcun tipo e l’assegno non è soggetto a perequazione automatica. Nemmeno si possono conseguire altri redditi da lavoro, se non in maniera occasionale, pena la sospensione dell’assegno.

Riassumendo…

  • Scade il 15 luglio la seconda finestra per presentare domanda di pensione con Ape Sociale.
  • La domanda è una istanza di verifica dei requisiti a cui seguirà la richiesta di pensione.
  • L’Inps, dopo attente verifiche, risponde entro il 15 ottobre.
  • L’importo della pensione è calcolato alla data di presentazione della domanda sulla base dei contributi versati e dell’età anagrafica
  • Il limite massimo è di 1.500 euro al mese fino a 67 anni di età.