Di fronte alle alternative possibili per smettere di lavorare, diversi utenti si interrogano sul modo più conveniente per andare in pensione. La scelta può dipendere da diversi fattori quindi andrebbe valutata caso per caso.

BUONGIORNO, DAL 30-11-2016 SONO TITOLARE DI UNA PENSIONE D’ INVALIDITA’  I.O. CHE IN QUESTI GIORNI MI E’ STATA RINNOVATA PER LA 1° VOLTA FINO 30-11-2022.
IL 30-12-2018 SONO STATO LICENZIATO E DOPO IL PREAVVISO SONO ANDATO IN NASPI. QUINDI DAL 07-04-2019 HO SCELTO DI USUFRUIRE DELLA NASPI E SOSPENDERE LA I.O.VORREI SAPERE:

1) IL 07-04-2021 QUANDO FINIRA’ LA NASPI , MI RIDARANNO LA I.O. IN AUTOMATICO HO DEVO FARE QUALCHE DOMANDA ?

2)IL 21-06-2021 AVRO’ I REQUISITI PER QUOTA 100 ESSENDO TITOLARE DI UNA PENSIONE D’INVALIDITA’ I.O. POSSO ANDARE IN
PENSIONE ?

3) ESSENDO TITOLARE DI UNA PENSIONE D’INVALIDITA’ I.O.POSSO VERSARMI CONTRIBUTI VOLONTARI ?

4) ESSENDO TITOLARE DI UNA PENSIONE D’ INVALIDITA’ I.O SE RAGGIUNGO 42 ANNI E 10 MESI DI CONTRIBUTI E 62 ANNI D’ ETA’ POSSO ANDARE IN PENSIONE?

Aspettando una sua risposta le porgo distinti saluti.
Rispondere a questo multi-quesito ci dà modo di chiarire diversi concetti in merito al modo più conveniente per andare in pensione, alla scelta tra Naspi e assegno ordinario di invalidità o tra quest’ultimo e Quota 100.
Andiamo per punti in base ai dubbi espressi da chi ci ha scritto.
1) Come giustamente osservato dal lettore, l’assegno ordinario di invalidità è incompatibile con l’indennità di disoccupazione Naspi. La sentenza della Corte Costituzionale numero 234 del 2011 ha riconosciuto la possibilità di scegliere tra assegno IO e indennità Naspi sulla base della propria convenienza personale. Tale calcolo può variare: il lettore ha ritenuto conveniente sospendere l’assegno ordinario di invalidità. Trattandosi di sospensione e non di interruzione, per tornare a fruirne non sarà necessario presentare nuova domanda SS3 all’Inps ma basterà la comunicazione all’istituto della sospensione della fruizione della Naspi per riattivare in automatico l’assegno.
2) Posto che nel 2021 potrebbe non essere in vigore la Quota 100 (dipende dalle decisioni del Governo in merito alla possibilità di portare avanti la misura per tutto il triennio di sperimentazione), l’assegno ordinario di invalidità non permette l’accesso a nessun istituto funzionale al pensionamento anticipato e, quindi, chi ne è titolare non potrà, al compimento dei 62 anni di età e dei 38 anni di contributi accedere alla quota 100. L’assegno ordinario di invalidità, infatti, costituisce una pensione e si trasforma, al compimento dell’età prevista per l’uscita, in una pensione di vecchiaia.
3) I titolari di assegno IO possono chiedere all’Inps l’autorizzazione per il versamento dei contributi volontari a patto che, come nel suo caso appunto, sia stata interrotta l’attività lavorativa. L’autorizzazione concessa non decade e i versamenti volontari, anche qualora interrotti, possono essere ripresi in qualsiasi momento senza bisogno di presentare una nuova domanda.
4) Come visto al punto 2 per la Quota 100, ribadiamo che l’assegno ordinario di invalidità è incompatibile con la pensione anticipata.

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“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.
Non si forniscono risposte in privato.”