Non solo pensioni: tra le riforme al vaglio anche quelle che interessano le partite IVA (indennità per autonomi etc). Il governo Meloni sta ancora ultimando alcuni correttivi sulla legge di Bilancio. Dopo l’approvazione della manovra del 16 ottobre scorso e dopo la pubblicazione della bozza, molti dei provvedimenti compresi nel testo stanno subendo le inevitabili correzioni da parte del governo. E presto sarà la volta degli emendamenti dei gruppi parlamentari che arriveranno a correggere ancora di più la manovra. Per il momento nessuna variazione sta registrando l’articolo 31 della bozza della legge di bilancio.

Un articolo che tratta dell’indennità di discontinuità reddituale che alcuni contribuenti potranno richiedere all’INPS l’anno venturo. Parliamo del ISCRO, una misura a sostegno dei lavoratori autonomi che hanno subito, per via della grave crisi economica, dei cali di fatturato rispetto al passato.

Come prendere 800 euro al mese di indennità nel 2024 per autonomi in crisi

La misura è importante ed interessa una moltitudine di soggetti. Perché la crisi economica non ha fatto sconti e quindi, i lavoratori autonomi in difficoltà sono tanti. Uno di questi è un nostro lettore che ci chiede spiegazioni sull’operato del governo.

“Buongiorno, sono un lavoratore autonomo con partita IVA regolarmente attiva e con una situazione aziendale critica. Ho subito una grave perdita reddituale e volevo capire quali sono i requisiti utili per avere accesso all’ISCRO. Perché se non sbaglio la misura sarà anche nel 2024 attiva. Continuando in questa situazione lavorativa continuerò con il calo anche l’anno venturo. Potete darmi alcune indicazioni?”

Nel 2024 la legge di Bilancio estende l’Indennità di Discontinuità Reddituale per le partite IVA

Effettivamente il governo ha introdotto nella legge di bilancio 2024 anche la conferma dell’indennità di discontinuità reddituale meglio conosciuta con l’acronimo di ISCRO. Si tratta di un sostegno alle partite IVA che si trovano in determinate condizioni.

Nello specifico la misura sarà indirizzata anche nel 2024 a soggetti titolari di partita IVA attiva alla data di presentazione della domanda e da almeno tre anni. La misura non può essere percepita da chi è pensionato con un trattamento diretto. Oltretutto non può essere percepita da chi ha altri generi di sussidi statali come può essere il vecchio reddito di cittadinanza o il nuovo assegno di inclusione.

I requisiti per prendere 800 euro al mese per 6 mesi

Entrando nello specifico dei requisiti, colui che presenterà domanda per l’indennità partite IVA in esame deve rispettare determinate condizioni reddituali. Infatti ci deve essere stato un calo rispetto alla media dei redditi degli ultimi due anni. E soprattutto, nell’anno precedente la data di presentazione della domanda, il reddito del diretto interessato non deve superare i 12.000 euro. Un altro requisito molto importante è quello della situazione contributiva con l’INPS. Dal momento che le domande devono essere presentate all’Istituto nazionale di previdenza sociale, l’interessato non deve avere debiti di natura contributiva nei confronti dell’Inps.

Come presentare domanda per l’ISCRO, indennità per le partite IVA confermata

Gli interessati devono presentare domanda all’INPS entro il 31 ottobre dell’anno in cui intendono fruire del beneficio. Pertanto l’anno venturo questi soggetti avranno tempo fino a fine ottobre per presentare l’istanza. L’indennità per le partite IVA in difficoltà è erogata per massimo 6 mesi e arriva fino a massimo 800 euro al mese di beneficio. Resta comunque il vincolo che l’indennità non può essere inferiore a 250 euro al mese. Nello specifico l’indennità di discontinuità di reddito è calcolata in misura pari al 25% della media dei redditi che il diretto interessato ha avuto nei due anni precedenti. Quindi gli importi sono variabili in base a questa media. Una volta entrati tra i beneficiari della misura, questi soggetti devono partecipare ai corsi di formazione e di aggiornamento professionale che verranno attuati nei loro confronti.

La mancata frequentazione a questi processi di aggiornamento porta la decadenza del beneficio così come si perde l’ISCRO nel momento in cui, durante i sei mesi di fruizione, la partita IVA viene cessata.

Misura attiva fino al 2029, l’indennità per le partite IVA già finanziata fino a quell’anno

Stando a ciò che si legge nel testo del decreto, l’ISCRO è stata prorogata fino al 2026. La coeprtura economica però fa ben sperare per ulteriore tre anni dopo la nuova scadenza. L’indennità è coperta da 16 milioni di euro per l’anno 2024, 20,4 milioni di euro per l’anno 2025, 20,8 milioni di euro per l’anno 2026, 21,2 milioni di euro per l’anno 2027, 21,6 milioni di euro
per l’anno 2028, 21,7 milioni di euro per l’anno. Questo ciò che si legge testualmente nel testo della bozza della manovra di bilancio.