I comuni, nell’ambito della propria autonomia regolamentare, possono diversificare le aliquote IMU rispetto a quelle fissate dal legislatore. Una diversificazione che deve avvenire sempre nel rispetto dei limiti fissati dalla legge e che deve risultare da apposita delibera.

Tale delibera, per avere efficacia con riferimento all’anno in corso deve essere comunicata al Dipartimento delle Finanze per essere pubblicata sul sito di quest’ultimo. In dettaglio, la norma dice che è necessario che la comunicazione sia fatta entro il 14 ottobre e la pubblicazione entro il 28 ottobre dello stesso anno.

Il decreto MEF 7 luglio 2023 ha fissato le regole che i comuni devono seguire per fate il tutto.

Le fattispecie per la diversificazione

In primis, il menzionato decreto MEF ha individuato le fattispecie sui cui i comuni possono intervenire per la diversificazione delle aliquote. Si tratta delle seguenti:

  • abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9
  • fabbricati rurali ad uso strumentale
  • fabbricati appartenenti al gruppo catastale D
  • terreni agricoli
  • aree fabbricabili
  • altri fabbricati (fabbricati diversi dall’abitazione principale e dai fabbricati appartenenti al gruppo catastale D).

Il decreto stabilisce anche che i comuni devono compilare e inserire nel Portale del Federalismo Fiscale, il Prospetto delle diversificazioni aliquote IMU.

Resta fermo che a regime tale Prospetto deve essere inserito nel portale del federalismo fiscale entro il termine perentorio del 14 ottobre dell’anno per permettere la pubblicazione entro il 28 ottobre. Se non ciò non è fatto, la diversificazione non ha effetto per l’anno in corso.

Operative le nuove regole per diversificare le aliquote IMU

Ecco, quindi, che il Dipartimento delle Finanze, qualche giorno fa ha comunicato l’attivazione, all’interno dell’apposita sezione del Portale del Federalismo Fiscale, dell’applicazione informatica denominata “Gestione Imu”.

Tale applicazione permetterà ai comuni individuare le tipologie in base alle quali diversificare le aliquote ed elaborare e trasmettere il relativo Prospetto.

Inizialmente ci sarà una fase sperimentale. In particolare, questa la tempistica dettata dalle finanze:

  • fino al mese di ottobre 2023, i comuni, in via sperimentale, potranno solo testare la funzionalità volta a simulare l’elaborazione del prospetto
  • da novembre 2023, si potrà elaborare il prospetto per l’anno di imposta 2024
  • dal mese di gennaio 2024, sarà messa a disposizione dei comuni anche la funzionalità di trasmissione al MEF del prospetto relativo al 2024. In questo modo il MEF potrà poi dare il via alla pubblicazione del Prospetto stesso sul sito del Dipartimento delle Finanze.

Riassumendo…

  • la differenziazione delle aliquote IMU da parte dei comuni può avvenire solo per la fattispecie individuate dal Decreto MEF 7 luglio 2023
  • il decreto stabilisce che tale differenziazione va approvata con delibera la quale poi deve essere caricata nel Prospetto
  • a regime il Prospetto deve essere inserito nel Portale del Federalismo Fiscale entro il termine perentorio del 14 ottobre dell’anno per permettere la pubblicazione entro il 28 ottobre. In questo modo le aliquote IMU avranno efficacia per l’anno in corso
  • il Dipartimento Finanze ha annunciato l’attivazione dell’applicazione “Gestione IMU” all’interno del Portale del Federalismo Fiscale
  • fino ad ottobre 2023 è prevista una fase sperimentale, poi da novembre i comuni possono elaborare il Prospetto per le aliquote IMU 2024 e da gennaio 2024 sarà possibile anche trasmettere il Prospetto.