Che fine ha fatto il bonus 200 euro per le partite iva?

Il decreto che avrebbe avuto definire le regole per il riconoscimento del bonus 200 euro alle partite iva non è stato ancora approvato.

Di certo la caduta del Governo non aiuta.

Vediamo se le partite iva devono preoccuparsi o se per l’accredito del bonus 200 euro è solo questione di tempo.

Il bonus 200 euro. Il calendario dei pagamenti

Ad oggi, pensionati e dipendenti sono quelli che meno possono lamentarsi sulle tempistiche di accredito del bonus 200 euro.

Nella circolare n° 73/2022, l’Inps ha ribadito che pensionati e lavoratori dipendenti sarebbero stati i primi a ricevere il bonus 200 euro. Infatti è stato così.

Subito dopo vengono i percettori del reddito di cittadinanza, i quali ricevono il bonus 200 euro direttamente sulla carta RDC.

Per tutti gli altri i tempi si allungano.

Infatti, c’è chi riceverà il bonus 200 euro a Settembre anche senza proroga.

In particolare, riceveranno il bonus in tempi più lunghi ossia tra settembre e novembre:

  • lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;
  • lavoratori autonomi occasionali;
  • Colf e badanti;
  • stagionali, a tempo determinato e intermittenti (compresi i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo);
  • lavoratori incaricati alle vendite a domicilio.

Sui precari della scuola ci sono ancora dei dubbi.

Colf e badanti potranno richiedere il bonus 200 euro entro il 30 settembre 2022 (ricezione a partire da luglio); tutte le altre categorie di aventi diritto, possono presentare domanda entro il 31 ottobre 2022.

Di conseguenza, per questi soggetti i tempi di pagamento si allungheranno.

Dunque, questo è il calendario dei pagamenti dopo la caduta del Governo.

All’appello mancano le partite iva

Arriviamo così alle partite iva. Si intende per tali imprenditori individuali e liberi professionisti.

Le partite iva non sanno ancora quando e come tale bonus sarà loro riconosciuto.

Addirittura non si sa ancora se il riconoscimento del bonus sarà subordinato o meno al reddito conseguito nel 2021.

Con molta probabilità i titolari di partita iva con reddito oltre 35.000 euro annui saranno esclusi.

A ogni modo, le partite iva dovranno attendere uno o più provvedimenti del Ministero competente:

  • i criteri per la concessione dell’indennità una tantum,
  • le modalità di riconoscimento,
  • nonché i limiti reddituali da rispettare.

Il decreto avrebbe dovuto essere approvato più di un mese fa. E’ circolata la voce su una possibile bozza del provvedimento ma ad oggi non c’è nulla di certo.

Bisogna solo attendere. Anche in questa occasione la categoria delle partite iva è quella maggiormente bistrattata dal Governo.

Addirittura, si profila un clickday per il bonus 200 euro.