La caccia agli evasori fiscali si estende anche all’acquisto di auto usate in Europa. Il decreto fiscale in fase di approvazione a Palazzo Chigi e collegato alla manovra di bilancio per il 2020 prevede l’obbligo di un controllo preventivo da parte dell’Agenzia delle Entrate sull’acquisto di auto usate in Paesi UE qualora non sia previsto il versamento dell’Iva tramite F24 El.ide.

Un obbligo che riguarda sia i titolari di partita iva, cioè imprese, società e professionisti, sia i privati cittadini ch verrebbero equiparati a norma di legge.

I veicoli sarebbero tutti quelli considerati di seconda mano e quindi usati acquistati nei Paesi appartenenti all’Unione Europea. Lo scopo sarebbe quello di far emergere elusioni fiscali ai fini Iva sull’acquisto di automobili che verrebbero poi importate e immatricolate in Italia.

Obbligatorio denunciare l’acquisto di auto usate

Ma vediamo in dettaglio cosa prevede la normativa in proposito. La novità sarebbe contenuta nell’art. 9 del Decreto Fiscale che recita testualmente “Frodi nell’acquisto di veicoli fiscalmente usati”. In buona sostanza, qualora per l’acquisto dell’automobile non è previsto il versamento dell’Iva tramite F24 El.Ide, gli acquirente dovranno comunicarlo all’Agenzia delle Entrate che effettuerà le opportune verifiche. Chi non lo farà potrà incorrere in sanzioni e divenire corresponsabile di eventuale evasione fiscale qualora il fisco acceerti la violazione dell’obbligo di pagamento Iva. Controlli serrati da parte dell’Agenzia delle Entrate sugli acquisti di auto fiscalmente usate in altri Paesi dell’Unione europea già ci sono, ma con detta norma si vuole porre fine a ogni dubbio circa le attività di elusione ed evasione fiscale.

Cosa dice la legge

Nel decreto fiscale si può leggere testualmente che “la sussistenza delle condizioni di esclusione dal versamento mediante modello F24 di cui al comma precedente viene verificata dall’Agenzia delle entrate. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabiliti i termini e le modalità della predetta verifica. Gli esiti del controllo sono trasmessi al Dipartimento per i trasporti ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettere b) e c), del decreto 26 marzo 2018.” La bozza di legge, poi, equipara tutti i contribuenti ai titolari di partita iva che, a oggi, sono obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’esonero dal versamento Iva attraverso opportuna documentazione.

E’ quindi del tutto evidente che i controlli si intensificheranno anche verso i privati cittadini che risulteranno intestatari di più veicoli.

Acquisto auto usate, il quadro normativo di riferimento

La riforma si inserisce all’interno di una più ampia cornice normativa già esistente che regolamenta la compravendita di veicoli. E’ opportuno ricordare quali sono le principali disposizioni di legge vigenti:

  • art. 1 comma 378 della legge 30 dicembre 2004, n. 311. La legge introduce l’obbligo di trasmissione dei dati identificativi della transazione e del veicolo acquistato in Paesi dell’Unione europea. Sono obbligati i soggetti esercenti imprese, arti, i quali, come prescritto dalla legge, devono provvedere alla comunicazione al Dipartimento per i trasporti terrestri prima dell’immatricolazione del veicolo;
  • art. 1 comma 9 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262. La legge introduce il modello di versamento F24 El.Ide che permette l’abbinamento automatico tra telaio del veicolo e versamento dell’Iva relativa all’acquisto;
  • Decreto del 26 marzo 2018. L’obbligo di comunicazione al Dipartimento per i trasporti dei dati riepilogativi dell’operazione di acquisto, già previsto per titolari di partita Iva, viene esteso anche ai privati. Riguarda autoveicoli, motoveicoli, rimorchi, sia nuovi sia usati, provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea. Anche nel caso di veicoli fiscalmente nuovi viene introdotto il versamento dell’IVA mediante F24 El.Ide.