La Camera riprende la proposta di legge per riconoscere anche in Italia la validità degli accordi prematrimoniali. Con questi patti i futuri sposi dispongono le regole nell’eventualità di divorzio. All’estero questo strumento prende il nome di prenuptial agreement ed è molto gettonato mentre ad oggi in Italia è ancora vietato. E’ da circa due anni che il Pd si propone di introdurli mediante il ddl 2669 contenente  “Modifiche al codice civile e altre disposizioni in materia di accordi prematrimoniali” a firma di Alessia Morani.

Perché ora ci sono più possibilità che gli accordi prematrimoniali vengano riconosciuti?

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Secondo la Morani il provvedimento, dopo l’approvazione delle unioni civili e del divorzio breve e dopo la recente sentenza sul presupposto dell’assegno di divorzio (staccato dal tenore di vita), rappresenta quasi un atto dovuto. Il divieto in altre parole appare oggi anacronistico. E’ tempo, suggerisce, anche di superare il luogo comune che vorrebbe gli accordi prematrimoniali come una via per incentivare il divorzio: in primis perché rendere la separazione meno traumatica non è certo un male, in secondo luogo perché questi patti “potrebbero addirittura favorire i matrimoni facendo chiarezza e stabilendo le responsabilità dei futuri coniugi fin dall’inizio”. Approvare gli accordi pre-matrimoniali significa riconoscere il ruolo delle donne nella famiglia e nella società in un’ottica di allineamento con gli altri Paesi europei.

Accordi prematrimoniali: tutela dei minori

Il disegno di legge sugli accordi prematrimoniali allo studio alla Camera dopo una pausa durata circa due anni, prevede una tutela rafforzata nel caso di figli minori. In questa fattispecie gli accordi dovranno infatti essere autorizzati dal Procuratore della Repubblica per tutelare gli interessi dei bambini.

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Quali misure possono contenere i patti pre matrimoniali?

Gli accordi prematrimoniali il coniuge può anche rinunciare preventivamente  al mantenimento fatti salvi i diritti agli alimenti derivanti dagli articoli 433 e seguenti cc.

Secondo il disegno di legge inoltre i patti potranno essere modificati in ogni momento anche durante il matrimonio in essere (ma sempre prima del deposito del ricorso per separazione).