Manca davvero poco alla scadenza del secondo o unico acconto imposte sui redditi per l’anno d’imposta 2023. L’appuntamento, per chi deve versare, è stabilito al 30 novembre 2023.

A differenza del saldo 2022 e primo acconto 2023 (scadevano a giugno ovvero luglio con maggiorazione 0,40%) che potevano essere ratizzati al massimo fino a novembre, non è ammesso rateizzare quello in scadenza il 30 novembre.

Tuttavia, per l’acconto novembre 2023, il collegato fiscale alla manovra di bilancio 2024, ha previsto un’eccezione. Ossia, la possibilità di rinviare il versamento a gennaio 2024 e di rateizzarlo anche in 5 rate fino a maggio 2024.

Una possibilità questa riservata solo alle persone fisiche partite IVA con ricavi/compensi 2022 non superiori a 170.000 euro. Ne sono esclusi, quindi, le società.

A tal proposito ci arriva in redazione un quesito da parte di un lettore che testualmente riportiamo.

“Sono socio di una società di persone in cui ho solo apportato capitale. Allo stesso tempo ho anche partita IVA personale come avvocato. I miei ricavi/compensi del 2022 che derivano da tale attività sono inferiori a 170.000 euro (sono in regime forfettario). Possono beneficiare della possibilità di rinvio dell’acconto novembre 2023 a gennaio 2024?”

Chi è fuori dal rinvio

I chiarimenti sul rinvio acconto novembre 2023 sono stati dati dall’Agenzia Entrate nella Circolare n. 31/2023. In tale documento di prassi sono indicati anche i soggetti ammessi ed esclusi dalla chance.

Gli ammessi, come detto, sono le persone fisiche titolari di partita IVA (imprese individuali e lavoratori autonomi) che per il periodo d’imposta 2022 dichiarano ricavi/compensi non superiori a 170.000 euro. Nel caso di esercizio di più attività, per la verifica di tale soglia, bisogna fare la somma di tutti i ricavi/compensi.

Sono, invece, esclusi dal rinvio:

  • persone fisiche NON titolari di partita IVA;
  • persone fisiche titolari di partita IVA ma con ricavi/compensi del 2022 superiori a €. 170.000;
  • collaboratori familiari dell’impresa familiare;
  • coniuge del titolare dell’impresa familiare/azienda coniugale;
  • società di capitali;
  • società di persone;
  • enti commerciali;
  • associazioni professionali;
  • enti NON commerciali.

Rinvio acconto novembre 2023, via libera ai soci

Nella stessa circolare, l’Agenzia delle Entrate ha, tuttavia, chiarito che sono ammessi al rinvio dell’acconto novembre 2023, purché aventi partita IVA personale e purché sia rispettato il limite di ricavi/compensi a 170.000 euro:

  • i soci;
  • i collaboratori familiari dell’impresa familiare;
  • il coniuge del titolare dell’impresa familiare/azienda coniugale.

Pertanto, sulla base di quanto appena detto, il lettore, se rispetta tutti i requisiti, può beneficiare del rinvio acconto novembre 2023.

Per completezza informativa, è utile evidenziare che l’Agenzia Entrate ammette al rinvio anche l’imprenditore titolare dell’impresa familiare e l’imprenditore titolare dell’azienda coniugale.

Trovi qui come verificare il requisito ricavi/compensi per rinvio acconto novembre 2023.