Parliamo di Sky e di pagamento della penale per l’utilizzo di una smart card esteso al di fuori dell’abitazione dell’abbonato. Nel dettaglio cerchiamo di scoprire se la clausola è vessatoria.

Clausola è vessatoria che cosa è

La risposta alla nostra domanda iniziale è sì, la clausola delle condizioni generali di abbonamento, che prevede una penale per chi utilizza la smart card fuori dalla casa è vessatoria. A stabilire questo dato è il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto in merito ad un soggetto abbonato a Sky che utilizzava la tessera in comodato in un circolo, e quindi non nella sua abitazione.

Sky aveva chiesto all’uomo il pagamento di una penale mentre il soggetto interessato sosteneva che la clausola fosse vessatoria. In poche parole, la clausola vessatoria si manifesta quando alcune disposizioni contrattuali avvantaggiano una parte e svantaggiano l’altra, spesso con l’impossibilità di poter ribattere per il contraente.

Le clausole vessatorie sono quelle che permettono di recedere dal contratto, decidono limiti di responsabilità, interrompono l’esecuzione del contratto, diminuiscono la libertà contrattuale nei confronti dei terzi, deliberano a carico dell’altro contraente delle decadenze e ordinano tacite proroghe e rinnovazioni contrattuali. Tra gli esempi di clausole vessatorie ci sono quelle riguardanti i contratti che decidono che un dato prezzo aumenta al momento della consegna, contratti in cui sono previsti 60 giorni per contestare, invece di 10 anni e contratti con penali a carico del consumatore e non a carico del professionista. Tutti questi fattori hanno portato il Codice del Consumo a decidere la nullità delle clausole vessatorie. Nel caso esempio, l’abbonamento firmato dall’uomo è contenuto in un contratto deciso attraverso la sottoscrizione di moduli, quindi Sky ha l’obbligo di provare che le clausole siano state oggetto di specifica trattativa con il consumatore.