Con un nuovo provvedimento, l’Agenzia delle entrate ha pubblicato le modalità con cui gli enti pubblici o gli affidatari dei servizi trasporto pubblico locale, regionale e interregionale dovranno comunicare all’anagrafe tributaria le spese sostenute dagli utenti per l’acquisto degli abbonamenti. Adempimento richiesto ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata. Al contempo, sono state approvate anche le specifiche tecniche per la trasmissione dei dati.

In sostanza la dichiarazione precompilata si arricchisce di nuovi dati. Chi ricorrerà al 730 precompilato o al modello Redditi, troverà inserite anche le spese eventualmente sostenute per il trasporto pubblico.

Prima di entrare nello specifico della questione vediamo quali sono le spese a oggi presenti nella dichiarazione dei redditi precompilata.

La dichiarazione dei redditi precompilata. Quali dati contiene?

Il vantaggio della dichiarazione precompilata sta nel fatto che i contribuenti trovano già precaricate nella dichiarazione dei redditi le spese che hanno sostenuto nell’anno oggetto di dichiarazione.

Questo è possibile perché ci sono delle norme e dei decreti attuativi che prevedono determinati obblighi di comunicazione delle spese in capo a specifici soggetti. Tanto per fare un esempio, le farmacie sono tenute a comunicare al Sistema Tessera sanitaria, STS, le spese per farmaci sostenute dai propri clienti. Il STS mette i dati a disposizione dell’Agenzia delle entrate in modo che possa inserirli nella dichiarazione dei redditi precompilata.

A ogni modo, è possibile negare le spese sanitarie al Fisco.

A oggi, l’Agenzia delle entrate inserisce in dichiarazione i seguenti dati:

  • le quote di interessi passivi e relativi oneri accessori per mutui in corso;
  • i premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni e premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi;
  • contributi previdenziali e assistenziali;
  • contributi versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare, anche tramite lo strumento del Libretto Famiglia;
  • spese sanitarie e relativi rimborsi;
  • spese veterinarie;
  • spese universitarie e spese per corsi statali post diploma di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale e relativi rimborsi;
  • contributi versati alle forme di previdenza complementare;
  • spese funebri;
  • spese relative agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e agli interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • spese relative ad interventi di sistemazione a verde degli immobili;
  • ecc.

Si tratta di dati che se vengono confermati dal contribuente permettono di evitare alcuni specifici controlli sulla dichiarazione.

Anche gli abbonamenti al trasporto pubblico nella dichiarazione dei redditi precompilata

In base a quanto detto in premessa, la dichiarazione dei redditi precompilata si arricchisce di nuovi dati.

In particolare, con un provvedimento approvato ieri sulle spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico , l’Agenzia delle entrate ha fissato  le modalità con cui gli enti pubblici o gli affidatari dei servizi trasporto pubblico locale, regionale e interregionale dovranno comunicare all’anagrafe tributaria le spese sostenute dagli utenti per l’acquisto degli abbonamenti.

Ciò consentirà al Fisco di inserire queste spese nella dichiarazione dei redditi precompilata.  Al contempo, sono state approvate anche le specifiche tecniche per la trasmissione dei dati da parte dei citati soggetti obbligati alla comunicazione.

Il provvedimento recepisce quanto stabilito dall’articolo 1 del decreto Mef del 29 marzo 2023.

Cosa dice la norma

La norma richiamata dispone che gli enti pubblici o i soggetti privati affidatari del servizio di trasporto pubblico trasmettano telematicamente, all’Agenzia delle entrate una comunicazione con le informazioni relative alle spese tracciabili sostenute dagli utenti nell’anno precedente, per l’acquisto: di abbonamenti ai trasporti pubblici locali, regionali e interregionali.

La comunicazione è facoltativa per gli anni 2023 e 2024 e obbligatoria dal 2025.

Le spese sono comunicate al netto di eventuali rimborsi erogati nell’anno. È richiesta l’indicazione dei dati identificativi dei soggetti abbonati e di quelli che hanno sostenuto le spese.

L’indicazione del codice fiscale del soggetto che paga la spesa è facoltativa con riferimento alle spese sostenute nel 2023. Diverrà obbligatoria a partire dall’anno d’imposta 2024.

Le spese dovranno essere comunicate al Fisco entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello del loro sostenimento.

Il nuovo adempimento riguarda soltanto gli abbonamenti che riportano gli elementi identificativi dell’intestatario (dati anagrafici, eccetera). Sono esclusi, quindi, i titoli di viaggio per i quali non è prevista la registrazione di tali informazioni. Come detto sopra, per il solo 2023 non è necessario indicare il codice fiscale dell’acquirente.

Riassumendo…

  • A partire dal prossimo anno, saranno presenti in dichiarazione precompilata anche le spese sostenute per l’abbonamento al trasporto pubblico;
  • l’invio delle spese sarà facoltativo per le spese 2023 2024, diventerà obbligatorio come effetti sulle spese sostenute dal 2025 in avanti;
  • sarà comunque possibile esprimere la propria opposizione all’inserimento delle spese in dichiarazione dei redditi.