Uno dei dubbi che spesso ci assalgono è quello di sapere quanto sarebbe la nostra pensione se senza le tasse. Che poi è anche la molla che spinge molti pensionati ad emigrare in Paesi dove le imposte sulle rendite non si pagano.

Quindi, partendo dal lordo di pensione, a quanto ammonterebbe il netto senza Irpef e addizionali? Di base è utile sapere che le tasse sono proporzionali alla rendita. Più è alta e più imposte vengono applicate dal fisco.

Pensione lorda e netta

Per sapere a quanto ammonta esattamente la pensione se non ci fossero le tasse bisogna fare una operazione molto semplice.

Prendere la Certificazione Unica (CU) Inps, individuare l’importo lordo e dividerlo per 13 mensilità.

Si può quindi calcolare con una semplice sottrazione la differenza fra importo lordo e importo netto percepito ogni mese. La differenza (in negativo) è assorbita da:

  • Irpef
  • Addizionali regionali
  • Addizionali comunali

La fetta più grossa delle trattenute riguarda l’Irpef che, come detto, incide proporzionalmente col livello di reddito di pensione. Al di sotto di una determinata soglia non si pagano tasse.

Quanto pensano le tasse sull’assegno

Da quest’anno gli scaglioni Irpef sono stati ridotti da cinque a quattro e l’incidenza sul lordo di pensione è diventata la seguente:

  • 23% sino a 15 mila euro;
  • 25% sino a 28 mila euro;
  • 35% sino a 50 mila euro;
  • 43% oltre i 50 mila euro.

Oltre a ciò, sulla pensione gravano anche le addizionali Irpef locali. Si tratta di imposte aggiuntive destinate alle Regioni e ai Comuni dove si vive. L’aliquota varia in base al luogo di residenza.

Come per l’Irpef, la trattenuta è proporzionata al livello di reddito: più è alta la pensione, maggiore è il prelievo fiscale. Poi ogni ente locale delibera le proprie tariffe. Un residente in Piemonte, ad esempio, paga una addizionale del 2,13%, mentre in Lombardia lo stesso pensionato si vede addebitare imposte per 1,58%.

Lo stesso vale per i Comuni. Un pensionato residente a Milano paga una addizionale comunale dello 0,8%, mentre a Roma dello 0,9%. Da notare che, mentre l’addizionale regionale viene trattenuta a saldo (l’anno successivo), quella comunale è trattenuta sia in acconto (9 rate) che a saldo (11 rate).