Riguardo a che età in pensione nel 2023, già sappiamo gli anni richiesti. E questo anche in attesa della riforma strutturale. Quella che sta mettendo a punto il Governo Draghi proprio a partire dal prossimo anno. Una riforma per la quale l’Esecutivo sta dialogando con i Sindacati. Così come è riportato in questo articolo.

Nel dettaglio, su a che età si va in pensione nel 2023, la risposta è presto detta. In quanto, per quel che riguarda la pensione di vecchiaia, il requisito anagrafico resta invariato.

Ovverosia, al pari del 2022, resterà fermo a 67 anni di età. Dato che non è scattato l’adeguamento alla speranza di vita.

A che età in pensione nel 2023, in attesa della riforma già sappiamo gli anni richiesti

67 anni è quindi la risposta riguardo a che età si andrà in pensione di vecchiaia nel 2023. Senza alcun cambiamento rispetto invece alle misure di pensionamento anticipato. Perché non è detto che quelle in vigore quest’anno saranno confermate pure per l’anno prossimo. A partire dalla Quota 102, e passando per l’Opzione Donna e per l’Ape Sociale.
In più, su a che età in pensione nel 2023, i 67 anni di età basteranno. Ma chiaramente solo per quel che riguarda il requisito anagrafico. Visto che, congiuntamente, serviranno pure ed almeno 20 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.

Quando non bastano 67 anni per ritirarsi dal lavoro?

Inoltre, su a che età in pensione nel 2023, i 67 anni di età basteranno ma non sempre. In quanto, se non si rispettano tutti i requisiti di accesso alla pensione INPS di vecchiaia, il requisito anagrafico in ogni caso si innalza. Nella fattispecie, con la pensione di vecchiaia contributiva, serviranno 71 anni di età. Ma con il requisito contributivo che in tal caso scende a soli 5 anni di contributi previdenziali effettivi versati.