Chi ha presentato il 730/2023 (anno d’imposta 2022) con sostituto d’imposta e vuole che quest’ultimo non trattenga il secondo o unico acconto o che lo trattenga in misura inferiore, deve comunicarlo entro oggi 10 ottobre 2023. Dopo sarà tardi.

La scadenza, tuttavia, interessa solo coloro che non hanno già fatto la scelta quando hanno presentato il 730 stesso.

Andiamo nel dettaglio.

Fa tutto il sostituto d’imposta

La presentazione del Modello 730/2023 (anno d’imposta 2022) era da farsi entro il 2 ottobre 2023. In realtà la scadenza era il 30 settembre, che essendo sabato è slittata al primo giorno lavorativo successivo.

Coloro che hanno fatto il 730 con sostituto d’imposta, ricevono la trattenuta del debito d’imposta o il rimborso del credito se non ci sono elementi di incoerenza, direttamente in busta paga (se dipendente) o cedolino pensione (se pensionato). Queste operazioni di conguaglio sono fatte, quindi, direttamente dal sostituto d’imposta (datore di lavoro).

A partire da luglio 2023 (per i dipendenti) o da agosto/settembre (per i pensionati), è effettuato il rimborso ovvero la trattenuta dal saldo 2022 e primo acconto 2023. Ci riferiamo a IRPEF, addizionali e cedolare secca.

Il secondo o unico acconto 2023, invece, è trattenuto a novembre di questo stesso anno.

730/2023, ultimo giorno per chi non vuole pagare il secondo acconto

Gli acconti 2023 sono stati calcolati sulla base dei redditi 2022 dichiarati nel 730/2023. Tuttavia, laddove il contribuente ritiene che nel 2023 avrà redditi più bassi o maggiori oneri detraibili/deducibili da poter indicare nel 730/2024 (anno d’imposta 2023), può decidere di non versare acconti o di versarli in misura inferiore.

È una scelta questa, che poteva farsi già in sede di presentazione del modello dichiarativo.

Chi non lo fatto, può ancora farlo ma solo con riferimento al secondo o unico acconto 2023 in scadenza a novembre. Bisogna farlo dandone comunicazione al datore di lavoro entro oggi 10 ottobre 2023.

In detta comunicazione, il contribuente può dire al datore di non trattenere in secondo o unico acconto o di trattenerlo in misura inferiore rispetto a quello che risulta dal 730.

Riassumendo…

  • il Modello 730/2023 (anno d’imposta 2022) era in scadenza il 2 ottobre 2023
  • in caso di 730 con sostituto d’imposta e debito IRPEF, addizionali e cedolare secca, era possibile indicare di non voler pagare acconti 2023. O di volerli pagare in misura inferiore
  • chi non lo ha indicato nel 730, può comunicare entro oggi, 10 ottobre 2023, al datore di lavoro di non trattenere il secondo o unico acconto 2023 di novembre o di trattenerlo in misura minore al dovuto.