Consob ha effettuato una modifica senza precedenti al regolamento n.18592/2013 inerente alla raccolta dei capitali di rischio. Spunta la possibilità per CrowdFundMe, unica piattaforma quotata su Borsa Italiana, di collocare mini bond anche a soggetti diversi dagli investitori istituzionali.

In particolare la modifica riguarda l’estensione della possibilità di sottoscrizione di obbligazioni e di altri strumenti di debito (i cd Mini-Bond) tramite i portali di equity crowdfunding ad altre 3 categorie di soggetti oltre gli investitori istituzionali:

  1. a coloro che detengono un portafoglio di strumenti finanziari, inclusi i depositi di denaro,
    per un controvalore superiore a 250.000 euro;
  2.  a coloro che si impegnano a investire almeno 100.000 euro in offerte della specie, nonché
    dichiarino per iscritto, in un documento separato dal contratto da stipulare per l’impegno a
    investire, di essere consapevoli dei rischi connessi all’impegno o all’investimento previsto;
  3. agli investitori retail, nell’ambito dei servizi di gestione di portafogli o di consulenza in
    materia di investimenti.

Dai dati 2018 provenienti dal 5° Report italiano sui MiniBond del Politecnico di Milano, emerge che CrowdFundMe potra entrare in un mercato da 4,3 miliardi di euro.

È stata inoltre confermata la facoltà dei portali di dare mandato alle società che gestiscono reti di promotori/intermediari finanziari per offrire prodotti che comprendono investimenti in equity crowdfunding; per i portali italiani viene poi confermata la possibilità di raccogliere capitali anche per le società con sede in un altro Paese membro dell’Unione Europea, purché siano rispettate tutte
le condizioni previste dal regolamento Consob.

I portali hanno la possibilità di istituire, sul proprio sito, bacheche online per la “compravendita di strumenti finanziari, che siano stati oggetto di offerte concluse con successo nell’ambito di una campagna di crowdfunding”. I gestori potranno pubblicare le manifestazioni d’interesse relative esclusivamente alle società che hanno raccolto tramite la propria piattaforma. Gli investitori, per loro vantaggio, possono liquidare con maggiore semplicità gli asset posseduti anche in caso di emittenti non quotate in Borsa.

In particolare, gli utenti di CrowdFundMe avranno maggiori possibilità di ottenere delle plusvalenze, anche in considerazione dell’Equity Crowdfunding Index, che misura la rivalutazione delle società che hanno chiuso campagne di successo, e il risultato del portale sovraperforma la media nazionale: 141,12 vs. 110,79 (agosto 2019).

Anche le società emittenti potranno lanciare campagne di equity crowdfunding propedeutiche a una successiva quotazione su Borsa Italiana. CrowdFundMe è il primo portale che ha concluso con successo un percorso analogo – che era già stato previsto per il listing su Euronext, la principale borsa paneuropea – con la raccolta di i-RFK, investment company che ha chiuso il round raggiungendo l’obiettivo massimo di 2,5 milioni di euro (Il gruppo punta a sbarcare su uno dei segmenti di Euronext nei prossimi mesi)