Si riaccendono i riflettori sul risiko delle società che gestiscono i mercati finanziari.

Da Milano Finanza si apprende infatti che l’assemblea del London Stock Exchange, che controlla Borsa Italiana, con il 99% dei voti ha dato il lasciapassare all’acquisizione di Refinitiv; l’offerta ha valutato la società per un valore di 27 miliardi di dollari debito incluso.

Refinitiv per il 55% è in mano ad un consorzio di fondi capitanato da Blackstone, mentre per il restante 45% appartiene a Reuters. E tale operazione cambierebbe in modo rilevante gli assetti dei mercati finanziari globali, e l’Italia non fa eccezione dal momento che, sempre secondo MF, a conclusione del processo i soci di Refinitiv diverrebbero i primi azionisti arrivando a controllare il 37% del capitale di LSE, anche se i diritti di voto risultano al 30%.

 L’operazione dovrebbe essere perfezionata nel secondo semestre del 2020 ed avvenire mediante concambio azionario.

E qui diventerebbe fondamentale la golden power del governo italiano per riportare in Borsa Italiana in Italia. Potrebbe subentrare una cordata di investitori istituzionali italiani, guidata ad esempio da Cassa Depositi e Prestiti, per rilevare la maggioranza delle partecipazioni in Borsa Italiana.