Il Tesoro italiano ha assunto il pieno controllo del Monte dei Paschi di Siena. La quota in mano al Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, è del 53,4%.

L’ufficializzazione del passaggio del controllo di Mps al Tesoro è arrivata ieri dopo che il Supervisory board della Banca centrale europea, ha dato il suo definitivo via libera all’aumento di capitale a carico dello Stato in Monte dei Paschi di Siena. La decisione dell’organo deputato alla vigilanza sulle banche europee ha di fatto aperto automaticamente la strada alla conversione in azioni dei 3,85 miliardi di euro versati la settimana scorsa dal Tesoro.

Il via libera dell’Europa è stato un atto formale ma comunque indispensabile nell’ambito del più ampio piano di salvataggio delle banca toscana.

Il secondo azionista di Monte dei Paschi, accanto allo Stato Italiano, sarà il raggruppamento di ex obbligazionisti subordinati. Il piano di rilancio della banca senese prevede infatti che una quota di poco inferiore rispetto a quella detenuta dal Tesoro sia in mano ai titolari delle obbligazioni subordinate convertite in azioni. Per finire il residuale 2% rimarrà invece in mano ai vecchi azionisti Mps. Ma la storia non finirà così. Dal prossimo autunno, infatti, il Mef proporrà agli ex obbligazionisti retail di comprare le loro azioni ricevendo in cambio obbligazioni senior. In questo modo la partecipazione dello Stato in Monte dei Paschi arriverà al 70%. Per quella data, comunque, il titolo Mps sarà tornato in borsa (Quotazione MPS: flottante al 30% e prospetto per ritorno in borsa a settembre).

Ricordiamo che oggi è in programma il consiglio di amministrazione di Mps che sarà chiamato ad approvare la semestrale (Semestrale MPS: consiglio di amministrazione convocato per l’11 agosto).