Ieri sera a mercati chiusi i vertici del gruppo di Cologno Monzese hanno approvato il bilancio 2018, archiviato con i ricavi netti per 3,38 miliardi, in diminuzione del 4,2% rispetto i 3,55 miliardi registrati nel 2017 ma di poco superiori alle stime (+0,5%). Complici della flessione sono stati: i ricavi in Italia, che sono diminuiti da 2,56 miliardi del precedente esercizio agli attuali 2,42 miliardi; i ricavi in Spagna, scivolati a 981,6 milioni contro i 996,3 milioni del 2017.

A livello di gestione operativa, l’Ebitda resta positivo ma cala del 16,4% a 1,07 miliardi rispetto gli 1,28 miliardi del 2017, deludendo anche le attese (-11,4%), con una marginalità in diminuzione del 4,8% a 31,3 punti percentuali.

Dinamica simile ma addirittura peggiore per l’Ebit, attestatosi a 73,7 milioni contro i 226,4 milioni del 2017 (-67,4% a/a) ed i 389,8 milioni previsti dagli analisti (-81,1%). In Italia, l’Ebit ha registrato un saldo negativo 182,9 milioni di euro rispetto ai -19,1 milioni di euro del precedente esercizio; causa di tale flessione, il prudente riallineamento dei valori contabili dei diritti pay (al netto del quale l’Ebit sarebbe positivo anche in Italia per 20,0 milioni di euro) attuato in vista dell’atteso processo di digital transformation delle attività a pagamento. In ulteriore crescita risulta invece l’Ebit in Spagna: 256,9 milioni di euro contro i 245,3 milioni di euro del 2017.

L’ultima riga di conto economico rileva infine un utile netto consolidato pari a 471,3 milioni, in forte aumento rispetto i 90,5 milioni del 2017 ed i 178,8 milioni delle stime di consensus. Non considerando nel computo le le voci straordinarie (pluvalenza realizzata con EITowers e gli effetti negativi del suddetto riallineamento contabile) l’utile netto avrebbe presentato un valore di 97,3 milioni di €, una performance anche migliore di quella attesa nel piano 2020. Esaminando i risultati per aree geografiche, in Italia il risultato netto cresce a 367,9 milioni di euro rispetto al saldo negativo di 9,9 milioni di euro del 2017. In Spagna il dato positivo migliora ancor di più toccando quota 200,3 milioni di euro, rispetto i 197,5 milioni di euro dell’anno precedente (costituisce l’utile più alto conseguito da Mediaset España nell’ultimo decennio).

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto consolidato si è sostanzialmente dimezzato da 1.392,2 milioni di fine 2017 ai 736,4 milioni dell’esercizio sotto esame; ciò anche a seguito del deconsolidamento di EI Towers.

Nel 2018 l’operating cash flow generato si è attestato a 211,7 milioni di euro, in straordinario  miglioramento rispetto ai 116,9 milioni di euro del 2017.

Quanto al dividendo, la questione sulla relativa distribuzione rimane in sospeso. In una nota si spiega che “Con l’obiettivo di rendere ancora più solida la struttura patrimoniale e finanziaria del gruppo, nonché di avere le risorse adeguate per cogliere tutte le opportunità di mercato in ambito internazionale, il cda ha deciso di proporre all’assemblea di riportare l’utile di Mediaset a nuovo, riservandosi peraltro di esaminare nuovamente la decisione nella riunione del prossimo 25 luglio e, nel caso, di sottoporre a un’eventuale nuova Assemblea la proposta di distribuzione di dividendi dalle riserve disponibili”. A fronte di quanto detto, è stato momentaneamente deciso di destinare a riserve l’utile netto conseguito dalla capogruppo per 111,8 milioni di €,

Infine, con riferimento all’andamento della gestione, nel corso del 2019 si attendono ricavi pubblicitari (al netto di eventi non ripetibili, come i mondiali, o della cessazione dell’offerta pay calcio) sostanzialmente in linea con quelli  del mercato, consolidando le quote di mercato già raggiunte alla fine del 2018 (con due anni di anticipo rispetto all’obiettivo del piano). Il risultato operativo, l’utile netto consolidato e la generazione di cash flow operativi sono previsti in progresso rispetto all’esercizio appena concluso, per effetto delle azioni intraprese al fine di attuare i piani comunicati al mercato.