Nel piano 2019-2023 presentato quest’oggi dall’Amministratore Delegato Gianfranco Battisti e dal presidente Gianluigi Castelli rientrano 58 miliardi di investimenti nell’arco del periodo quinquennale. Di tale importo 42 miliardi vengono riversati nelle infrastrutture (28 miliardi destinati alle ferrovie e 14 miliardi alle strade), 12 miliardi in nuovi treni e bus, 2 miliardi per metro e 2 miliardi per i servizi attinenti ad Information Tecnology.

Nel piano sono inoltre previsti target di ricavi per 16,9 miliardi e di un utile netto di 800 milioni al 2023.

In tal modo FS si conferma primo investitore in Italia, impegnando capitali per una media di 13 miliardi all’anno; in tal modo si crea un indotto per 120mila posti di lavoro all’anno, con 15 mila assunzioni dirette in cinque anni e un contributo annuo alla crescita del Pil fra lo 0,7% e lo 0,9%.

La crescita del numero di passeggeri viene stimata per una media di 90 milioni all’anno determinando, a detta di Fs, una diminuzione di 600 milioni di chilogrammi di CO2 e di 400 mila auto sulle strade. Focus anche sugli indici di puntualità, a cui vengono sono destinati 5,5 miliardi di euro di investimenti.

Per quanto riguarda il Sud  Italia vengono impiegati 16 miliardi di euro, con maggiore attenziona ai progetti stradali dell’A2 Autostrada del Mediterraneo, la Strada Statale Jonica e l’A19 Palermo-Catania.

Per quanto riuguarda Alitalia Battisti afferma che “nel caso in cui dovessimo portare a buon fine l’operazione Alitalia la assorbiremo nel Piano, che verrà riadattato. Siamo in fase negoziale e abbiamo avuto una proroga al 15 giugno», ha detto, evidenziando che “nel caso chiudessimo riadatteremo il piano, ma nei suoi pilastri fondamentali non cambierebbe molto”. “Abbiamo negoziazioni in corso
sulle quali c’è un alto coefficiente di riservatezza. Ci sono tanti operatori sul mercato con i quali possiamo interloquire”, ha aggiunto Battisti.