Il piano industriale di Unicredit contiene un corposo capitolo dedicato agli esuberi e alla chiusura delle filiali. Come già abbiamo anticipato ieri, i nuovi esuberi sono pari a 6500 e portano il totale delle uscita da disporre entro il 2019 a 14mila (Esuberi Unicredit: altri tagli entro il 2019, si arriverà a 14mila unità in meno).

Si tratta, a tutti gli effetti, di un piano lacrime e sangue indispensabile per tagliare i costi e rilanciare la big del settore bancario. In questo articolo vedremo quella che sarà la geografia degli esuberi e volgeremo l’attenzione anche alla questione filiali.

Tanti dipendenti della stessa banca, infatti, si staranno chiedendo quante saranno le filiali Unicredit che chiuderanno alla luce del nuovo piano.

Iniziamo col ribadire che i 6500 nuovi esuberi si andranno ad aggiungere ai 7700 già previsti dal vecchio piano industriale. Il totale delle uscite sarà quindi pari a 14.200. Le filiali destinate ad essere chiuse, invece, saranno 944. E’ impossibile non vedere in questo alto numero di sportelli destinati alla smobilitazione un effetto dell’avvento dell’internet banking.

Ovviamente la maggior parte degli esuberi e delle chiusure di sportelli, riguarderanno l’Italia. Nello specifico, su 6500 nuovi esuberi, ben 3900 interesseranno le risorse italiane. A questo numero vanno poi aggiunte le 5600 uscite già previste dal vecchio piano industriale. Facendo una semplice addizione, gli esuberi “italiani” di Unicredit saranno pari a 9400. Il forte taglio del personale che dovrà essere concretizzato entro il 2019, determinerà un calo della forza lavoro italiana di Unicredit del 21% rispetto ai dati attuali.

Per quanto riguarda invece la chiusura delle filiali, gli sportelli Unicredit in Italia scenderanno di 883 unità.

Molto meno consistenti, ma comunque proporzionalmente alti, i tagli negli altri paesi in cui opera Unicredit. In Germania ci sarà una riduzione del personale di 2.500 unità e in Austria di 2.100. 400 esuberi, per finire, avverranno in altre aeree.

Tagli personale Unicredit: la reazione dei sindacati

Se si considerano questi numeri impressionanti, si può comprendere la forte preoccupazioni dei sindacati.

Il segretario della Fabi, Mauro Morelli, ha diramato una nota in cui afferma: “Ci batteremo affinché gli esuberi, la cui congruità è tutta da verificare, siano gestiti solo su base volontaria e attraverso il nostro ammortizzatore sociale di settore, con le massime garanzie per i lavoratori interessati“.

Unicredit a Piazza Affari sta intanto registrando una flessione del 2,56% dovuta alle fisiologiche prese di profitto dopo il rally di ieri.