Dal bollettino economico emerge che nel precedente meeting, in cui è stato annunciato il pacchetto di azioni di politica monetaria (dal taglio dei tassi alla riattivazione del QE), è stato riscontrata una protrazione maggiore del rallentamento delle economie della zona euro, nonché la persistenza di rischi al ribasso e pressioni inflazionistiche attenuate, determinando un ulteriore peggioramento delle prospettive future dell’inflazione. Tuttavia la solida crescita dell’occupazione e dei salari ha contribuito alla resilienza dell’economia di Eurolandia.

Fra le decisioni prese nel precedente meeting, affinché si raggiunga il tanto auspicato obiettivo inflazionistico, il bollettino ricorda:

  • il taglio di 10 pb del tasso sui depositi, ad un livello del -0,5%
  • la riattivazione del QE con acquisti netti al ritmo di 20 miliardi al mese
  • il reinvestimento dei pagamenti principali provenienti dai titoli in scadenza acquistati nell’ambito del QE
  • il cambiamento delle condizioni delle TLTRO III (il tasso applicato sarà pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali; per le banche che effettuano prestiti netti eccedenti un certo benchmark il tasso può essere abbassato fino al livello del tasso sui depositi;  scadenza  portata da 2 a 3 anni)
  • l’introduzione di un sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve, in cui parte della liquidità in eccesso sarà esentata dal tasso di deposito negativo.

Dato lo scostamento dell’inflazione dal suo obiettivo, il rallentamento perdurante delle economie e l’intensificazione dei rischi al ribasso, il Consiglio direttivo ha ribadito la necessità di continuare ad attuare una politica monetaria molto accomodante per un periodo di tempo prolungato.

Per tali motivi quindi, la BCE sarà sempre pronta “ad adeguare tutti i suoi strumenti, a seconda dei casi, per garantire che l’inflazione si muova verso il suo obiettivo in modo sostenuto”.