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Oggi: 05 Dic, 2025

La stretta del governo funziona: età pensionabile effettiva salita a quasi 65 anni nel 2024

L'età pensionabile effettiva è salita nel 2024 a quasi 65 anni con la stretta del governo sulle uscite anticipate, che restano troppe.
5 mesi fa
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Gli ultimi dati sulle pensioni in Italia presentano diversi spunti di approfondimento. Uno riguarda senza dubbio l’elevata disparità negli assegni percepiti tra uomini e donne, conseguenza di carriere lavorative molto più brevi per le seconde. Ma è sull’età pensionabile effettiva che in pochi hanno posto l’accento. Una volta tanto, le novità appaiono positive per la tenuta del sistema previdenziale.

Età pensionabile effettiva su di 7,5 mesi

Il dato principale riguarda il numero dei pensionati, salito nel 2024 a 16,3 milioni per prestazioni complessive dal controvalore di 364 miliardi di euro. Tuttavia, questa cifra include anche i pagamenti effettuati dalle Casse professionali e dall’INAIL. Di questi, il 51% erano donne e il restante 49% uomini. I nuovi trattamenti liquidati sono cresciuti del 4,5% a 1,6 milioni. Dicevamo, le donne percepiscono di meno: in media 1.595 euro al mese contro i 2.143 degli uomini. Quel -34% pesa sull’esborso complessivo.

Pur essendo maggioranza, a loro è destinato il 44% della spesa erogata.

La notizia positiva riguarda l’età pensionabile effettiva, salita a 64,8 anni dai 64,2 anni del 2023. In soldoni, i lavoratori italiani sono andati in quiescenza con circa 7 mesi e mezzo di ritardo rispetto all’anno precedente. Sebbene un raffronto con il resto dell’Unione Europea non sia così immediato, possiamo affermare che il “gap” sarebbe stato grosso modo colmato. Gli italiani non sono più coloro che vanno in pensione prima dei colleghi europei o, più in generale, dell’area OCSE.

Pensionamento anticipato penalizzato

Cosa intendiamo per età pensionabile effettiva? Come sappiamo, l’età legale per andare in pensione nel nostro Paese è da anni fissata a 67 anni per uomini e donne. Addirittura, salirà a 67 anni e 3 mesi dal 2027 per l’adeguamento alla longevità media rilevata dall’ISTAT. Il governo ha, però, annunciato che sventerà tale aumento. Alla luce dei dati di ieri, avrebbe buone ragioni per farlo. In effetti, così come accade anche all’estero, i cittadini spesso vanno in pensione prima dell’età ufficiale.

Essi sfruttano i canali alternativi loro concessi dalle stesse leggi.

Per fare un esempio, con 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini possono richiedere la pensione anticipata indipendentemente dall’età. E le donne possono farlo con 41 anni e 10 mesi. Nel tempo si sono sedimentate numerose eccezioni. Tra queste il sistema delle quote. Ad oggi è attiva Quota 103, che da quest’anno è diventata più penalizzante. I lavoratori possono andare in pensione con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, il loro assegno verrà calcolato interamente con il metodo contributivo. Rispetto al retributivo, una riduzione che può arrivare anche al 25-30%.

Cresce occupazione e gettito contributivo

Dunque, la buona notizia è che l’età pensionabile effettiva stia salendo ai livelli europei. Le scorciatoie sono state rese meno allettanti. In più, la rivisitazione dell’ex Bonus Maroni per incentivare la permanenza al lavoro starebbe funzionando. Il numero dei lavoratori che va in pensione prima dei 67 anni si riduce. La cattiva notizia è che resta alto. Quasi la metà di coloro che sono andati in pensione l’anno scorso, hanno utilizzato una qualche corsia preferenziale. Emerge dagli stessi dati: l’età di chi ha lasciato il lavoro con la pensione di vecchiaia è stata in media di 67,2 anni; di 61,6 anni di chi ha anticipato il pensionamento.

L’innalzamento dell’età pensionabile effettiva è quattro volte benefica per l’Italia. In primis, perché riduce il numero dei pensionati e, quindi, la spesa pensionistica. Secondo, perché aumenta l’occupazione, che effettivamente è salita al record del 63%, pur in fondo alla classifica UE. In media, nell’area l’occupazione è al 76%. Più persone al lavoro creano maggiore ricchezza. Terzo, perché aumenta il gettito fiscale e contributivo che serve per pagare non solo le pensioni, ma la generalità dei servizi erogati dallo stato. Infine, allungare la carriera professionale accresce l’assegno percepito e riduce le probabilità di disagio negli anni futuri.

Aumento età pensionabile effettiva atto di equità

La stretta sulle pensioni anticipate di varia natura sta funzionando. E senza drammi sociali. Anzi, l’allungamento dell’età pensionabile effettiva può consentire al governo di frenare o arrestare almeno per i prossimi anni l’aumento dell’età ufficiale tramite il meccanismo dell’adeguamento alla longevità media. E sarebbe un atto di giustizia, oltre che sensato. E’ scriteriato immaginare che alcuni continuino ad andare in pensione anche prima dei 60 anni, mentre la generalità debba attendere sempre più tempo per lasciare il lavoro.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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