Esportatori abituali: come pagare meno Iva

Esportatore abituale: come pagare l'IVA più bassa. Regole e calcolo.
5 anni fa
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Si può mettere in pausa la partita IVA se non si fattura? Effetto freezing sulle tasse
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Il contribuente “esportatore abituale”, in virtù della natura delle proprie operazioni d’acquisto e di vendita, si trova spesso a dover sostenere un imposizione Iva troppo alta.

In quest’articolo andremo a vedere come sia possibile ovviare a questo problema.

Esportatore abituale

L’esportatore abituale è colui che, sostanzialmente, nell’ambito della propria attività d’impresa, effettua cessioni di beni e servizi a soggetti non italiani (cessioni intra-comunitarie ed extra-comunitarie), per almeno il 10% del volume d’affari totale.

Questi tipi di cessione, in virtù della mancanza del requisito della territorialità, sono operazioni non imponibili ai fini Iva.

Allo stesso tempo, però, gli stessi soggetti che acquistano, a loro volta, beni e servizi in Italia, quindi gravati da Iva, si troverebbero a dover far fronte ad un debito, per tale imposta, spesso troppo alto.

Per ovviare a questo problema, gli esportatori abituali possono acquistare certe quantità di beni e servizi in Italia senza l’applicazione dell’Iva.

Plafond e dichiarazione d’intento

Per plafond si intende un limite, determinato in base a tutte le operazioni di vendita intra-comunitarie, extra-comunitarie e altre operazioni assimilate effettuate nei 12 mesi precedenti, in base al quale è possibile determinare l’ammontare massimo di operazioni d’acquisto dove è riconosciuta un esenzione Iva.

L’Agenzia Delle Entrate specifica che: «Per le operazioni da effettuare a partire dal 1° gennaio 2015, gli esportatori abituali che intendono acquistare o importare senza applicazione dell’IVA debbono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione d’intento. La dichiarazione, unitamente alla ricevuta di presentazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, va poi consegnata al fornitore o prestatore, oppure in dogana (Dlgs 175/2014).

La dichiarazione è presentata all’Agenzia delle Entrate in via telematica, direttamente, da parte dei soggetti abilitati a Entratel o FiscOnline, o tramite i soggetti incaricati (commi 2-bis e 3 dell’articolo 3 del Dpr 322/1998)».

È possibile trovare il modello e le istruzioni della dichiarazione d’intento, direttamente dal sito dell’Agenzia Delle Entrate.

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