Continua la calda estate dei voli e delle compagnie aeree in subbuglio a causa del coronavirus. Poche settimane fa, Ryanair aveva comunicato di aver tolto il supplemento per il cambio volo e di aver proceduto ai rimborsi per i voli cancellati da marzo, procedura che sarebbe andata avanti fino a fine luglio. 

Cambio gratis ma solo fino a 7 giorni prima

In seguito erano giunte segnalazioni di utenti che non avevano ancora ricevuto il rimborso del volo cancellato a marzo, ora, invece, in base a quanto riporta il sito Travel Quotidiano, sembra che gli utenti abbiano segnalato il malfunzionamento legato al supplemento del cambio volo.

Ryanair, infatti, aveva allungato fino al 31 dicembre 2020 la possibilità di cambiare il volo gratis senza nessun supplemento. Nel dettaglio si leggeva quanto segue: «I clienti che hanno  effettuato una prenotazione  dopo il 10 giugno per un viaggio nei mesi di  luglio agosto e settembre avranno la possibilità di spostare il loro volo senza pagare il  supplemento per il cambio, per viaggiare fino al 31 dicembre 2020». Si specifica poi che«La modifica gratuita del volo non è disponibile per le modifiche effettuate nei 7 giorni precedenti alla data di partenza del volo originale». Ecco perchè molti utenti non avrebbero avuto la possibilità di cancellare gratuitamente il volo. La possibilità esiste davvero ma se lo si fa 7 giorni prima si paga. Da qui il malcontento dei clienti, i quali avrebbero fatto notare che chi cambia il volo, solitamente, lo fa poco prima della partenza e quindi la possibilità offerta dalla compagnia non andrebbe a beneficiare per tutti quanti. 

Le compagnie aeree tra mille difficoltà dopo il lockdown

Dopo il lockdown le compagnie aeree stanno passando dei lunghi mesi tra difficoltà economiche, voli non sempre facili da riempire e problemi tra voucher e rimborsi. Grazie ad uno studio era anche emerso che solo ad agosto sono stati cancellati più di 700mila voli, lasciando a piedi chi aveva acquistato il volo in precedenza.

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Per quanto riguarda Ryanair, invece, la low cost irlandese, aveva deciso di tagliare gli stipendi dei dipendenti per non licenziarli ma in Germania i piloti non avevano accettato questa decisione e così la compagnia ha comunicato che chiuderà tre basi da novembre. Il momento, insomma, non sembra affatto favorevole per i vettori e una ripresa non sembra neppure possibile a breve termine, anzi per gli esperti con l’arrivo dei mesi invernali e le minori partenze, il rischio è che le perdite economiche saranno ancora più ingenti.

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