Con la riapertura delle frontiere Schengen molte compagnie aeree stanno cercando di tornare alla normalità non senza difficoltà legate alle nuove regole e pochi passeggeri. Non mancano però episodi particolari legati proprio ai voli aerei che nonostante la riapertura dei confini continuano ad essere cancellati in cambio di voucher. 

Voli cancellati causa covid e voucher, un modo per fare cassa?

Negli ultimi giorni sono arrivate molte segnalazioni da parte di utenti che avevano acquistato voli per luglio o agosto ma si sono visti cancellare il volo e hanno ricevuto un voucher da utilizzare in futuro.

Non si tratta solo di voli prenotati prima del lockdown ma anche durante le ultime settimane, quando le persone erano convinte che con le riaperture dei confini sarebbe stato possibile spostarsi e quindi volare senza problemi. In sostanza, come ha segnalato anche Repubblica, alcuni vettori cancellano il volo con motivazioni legate al coronavirus e nell’ottica di tenere soldi in cassa offrono un buono da utilizzare in futuro. 

Quello che lascia sconcertati i clienti delle compagnie aeree incriminate è che i voli vengono cancellati senza un vero motivo covid, visto che al momento non ci sono focolai o chiusure che possano giustificare questo comportamento. I casi stanno aumentando a vista d’occhio e come scrive il noto quotidiano, che di recente ha riportato la testimonianza di un passeggero, in tanti si stanno chiedendo se le compagnie non mettano in vendita voli che sanno già di non effettuare ma solo per incrementare la liquidità. 

Casi un aumento

A tal proposito ci ha scritto una lettrice che è rimasta vittima dello stesso sistema, una delle tante visto che, a quanto pare, sono numerosi i casi che stanno circolando negli ultimi giorni. La lettrice ci ha informato che una compagnia aerea low cost, che opera anche con voli domestici in Italia avrebbe messo in vendita vari biglietti aerei per voli poco dopo cancellati causa covid: “In realtà spesso si tratta anche di voli di fine luglio, la cui cancellazione è evidentemente prematura, vista la motivazione. Oppure di voli appena messi in vendita e cancellati dopo nemmeno una settimana. Non offrono la riprotezione su altri voli, anche quando presenti, ma dei voucher, spesso nemmeno spendibili in mancanza di voli utili. E quando questi esistono (come nel mio caso nel quale hanno cancellato 1 dei 2 voli della stessa giornata) il passeggero è costretto a pagare la differenza di tariffa (doppia o tripla spesso rispetto alla prima prenotazione). Noi siamo in 5, per me significa rinunciare alla vacanza! Ora questa più che una emergenza legata al Covid sembra una politica truffaldina tesa a fare cassa illudendo i passeggeri di poter volare e intanto mettendo da parte denari.

Ulteriori stranezze sono legate agli orari dei voli: ad esempio la compagnia ha reso disponibili due collegamenti per la stessa destinazioni e dallo stesso aeroporto di partenza a distanza di 20 minuti uno dall’altro, cosa inusuale visto il periodo in cui gli aerei faticano anche a partire pieni.

Un fatto che avrebbe fatto insospettire ancora di più gli utenti, i quali si stanno chiedendo se tutto non faccia parte di un piano per fare cassa da parte dei vettori. 

Casi come questo della nostra lettrice sembrano essere sempre più comuni. A dircelo lei stessa che dopo la cancellazione dei voli ha scoperto un’amara realtà da alcuni gruppi Facebook, dove a molti altri altri è capitata e sta capitando la stessa cosa: il cliente vede in vendita un volo per tale giorno, lo acquista e poco dopo arriva un’email della compagnia che lo cancella offrendo un buono. 

Anche Repubblica, come accennato ad inizio articolo, ha affrontato il tema riportando la testimonianza di un passeggero che si è visto cancellare il volo per tornare in Italia da parte di un’altra compagnia, con la motivazione del covid, in cambio di un voucher della validità di un anno.

 

Secondo Maria Pisanò, direttrice del Centro europeo consumatori Italia: “Abbiamo diverse segnalazioni. Viene da pensare che alcune compagnie mettano in vendita un servizio che sanno già di non poter fornire. Sarebbe una pratica commerciale scorretta e il nostro consiglio è di segnalare queste condotte a Enac e Antitrust perché indaghino caso per caso”. 

Il consiglio, dunque, è quello di contattare sia Enac che Antitrust per far in modo che venga fatta luce sui comportamenti da parte delle compagnie.

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