Si comincia a pensare alle possibili soluzioni per salvare le vacanze estive degli italiani dopo l’inizio della fase 2 post coronavirus. Già i giorni scorsi si era parlato dell’ipotesi spiagge con ingressi a turni, ombrelloni con box in plexiglass e servizio bar sotto l’ombrellone. Detta così non risulta essere una ipotesi così allettante ma gli italiani ora come ora farebbero di tutto per uscire di casa e non rinunciare alle ferie anche se una recente ricerca direbbe il contrario.

 

Sarà boom per il turismo a chilometro zero

Ovviamente, bisognerà attendere l’evoluzione del contagio e vedere se le misure che il governo vuole adottare saranno efficaci prima di poter pensare alle vacanze aldilà di tutte le proposte che riguardano spiagge e hotel. Come scrive Il Sole 24 Ore, che ha intervistato Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc, società di consulenza nel settore turistico, sarà «un turismo caratterizzato dalla ricerca di sicurezza all’interno del proprio nido, la seconda casa, in quanto luogo conosciuto e al riparo». Nella sostanza gli italiani preferiranno un tipo di vacanza accessibile, non lontano da casa e in luoghi raggiungibili in auto magari ospitati da parenti o in seconda case. Si pensa che in questo clima di incertezza andrà per la maggiore un turismo a chilometro zero e slow con la richiesta di luoghi poco affollati e con meno rischi di assembramento. 

Andrà per la maggiore il turismo lento e alternativo, un trend che si vedrà anche nei prossimi anni, a fronte di un costo economico che non sarà indifferente.«L’offerta turistica upgraded e quella a maggior costo economico saranno le prime che avranno riavvio positivo. Chi può permetterselo, magari riducendo la durata della vacanza, cercherà di coniugare il desiderio di fuga con la ricerca di luoghi tranquilli» ha concluso Feruzzi. 

Si teme per il rincaro dei prezzi

Anche secondo Maurizio Davolio, Presidente di Aitr, Associazione di Turismo Responsabile il turismo dei prossimi mesi sarà domestico e si temono anche rialzi dei prezzi per far fronte al distanziamento sociale: “Quello che vorremmo evitare è che per queste vacanze prezzi più alti, combinati con la minore disponibilità finanziaria di gran parte della popolazione, potrebbero produrre discriminazione” ha detto Davolio.

Chi andrà in vacanza, probabilmente, sceglierà l’auto rispetto ad altri mezzi ma sarà da ripensare anche tutto il sistema di bar, ristoranti, hotel e spiagge. Quel che è certo che saranno preferiti nuovi modi di viaggiare e mete come borghi, cammini e sentieri di montagna dove sarà più facile evitare le folle. Intanto, una ricerca di Demoskopika avrebbe messo in luce che 1 italiano su 3 al momento avrebbe deciso di rinunciare alle vacanze. Sarà davvero così?

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