Gli indici azionari riducono le perdite con l’avvio della conferenza stampa e lo spread scende, beneficiando del calo dei rendimenti italiani. Christine Lagarde dà lettura del comunicato con cui la Banca Centrale Europea (BCE) ha reso noto di avere tenuto i tassi di interesse invariati, prospettando un taglio a giugno. Il governatore ha definito “debole” l’economia dell’Eurozona nel primo trimestre e notato che il mercato del lavoro stia esitando un numero minori di posti vacanti. Tutti elementi verbali che vanno nella direzione di preparare i mercati a scontare una riduzione del costo del denaro quanto prima.

Fiducia sufficiente per arrivare al taglio dei tassi già a giugno, chiede una giornalista in sala stampa? Lagarde risponde che da qui alla prossima riunione la BCE disporrà di molti più dati macroeconomici. Un modo formale per fare intendere che avrà verosimilmente dati a sufficienza per assumere una simile decisione. Ribadita, poi, l’autonomia dalle decisioni della Federal Reserve. Una sottolineatura alla domanda se dalla pubblicazione del dato di ieri sull’inflazione di marzo negli Stati Uniti il “mood” fosse cambiato a Francoforte.

Quanto alla possibilità che i prezzi dell’energia possano far deragliare il taglio dei tassi di interesse a giugno, Lagarde spiega che la fluttuazione di questi mesi e dei prossimi risente del cosiddetto “effetto base”, ossia del confronto con i bassi prezzi in due episodi nel corso del 2023.

Niente taglio dei tassi di interesse per ora

Come da attese, nessuna novità nell’immediato dalla Banca Centrale Europea. Oggi, il suo board composto dal Consiglio dei governatori e dai membri esecutivi si è riunito per la terza volta quest’anno con l’obiettivo di esaminare la politica monetaria per l’Eurozona. Ha notato che l’inflazione nell’area sia diminuita, grazie anche alla moderazione salariale in corso e alle misure già adottate, anche se restano forti le pressioni sui prezzi, specie dei servizi.

Per questo ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati. Restano al 4,50% quelli di riferimento, al 4% sui depositi bancari e al 4,75% sui prestiti marginali.

Cambia la guidance della BCE

Tuttavia, nel comunicato delle ore 14.15 si nota un cambio evidente nella “guidance”. La BCE riconosce che può rendersi necessaria una politica monetaria meno restrittiva a partire dal prossimo futuro. Nei fatti, ha aperto al taglio dei tassi di interesse a partire dal board di giugno, cioè tra meno di due mesi. Ha confermato in ogni caso l’approccio “data dependent”, cioè valuterà di volta in volta sulla base dei dati macroeconomici. Un modo per non precludersi alcuna scelta.

Reazione negativa dei mercati

La reazione dei mercati non è stata positiva. Lo spread BTp-Bund a 10 anni è salito fino a 137,50 punti base dai 134 precedenti al comunicato e il rendimento decennale italiano si è portato al 3,82% (+5,55 punti base). Giù l’indice Ftse Mib dello 0,80%, così come perde lo 0,70% il Dax 30 a Francoforte e lo 0,23% il Cac 40 a Parigi. Alle ore 14.45 inizia la conferenza stampa del governatore Christine Lagarde. Seguiteci per gli aggiornamenti.

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