Non è soltanto il coronavirus ad aver avuto un impatto negativo nel mondo del lavoro ma anche lo sfruttamento, dove si va avanti con contratti e norme raggirate. Ad avere la peggio sono i lavoratori di call center, camerieri, ma anche addetti alla sanità che in alcuni casi guadagnano anche 4 euro all’ora. 

L’esercito dei lavoratori pagati 4 euro all’ora

In base ad un interessante articolo de La Stampa che ha affrontato il tema dello sfruttamento, precarietà e lavoratori senza tutele, è emerso che c’è un vero e proprio esercito di lavoratori spesso pagati 4 euro all’ora e senza ammortizzatori d’emergenza dopo la crisi.

Già prima del virus erano costretti a vivere con paghe misere e costretti appunto a lavorare in queste condizioni per non perdere il lavoro. Un esempio lampante è quello del call center, in cui non sono rari i casi di sfruttamento con paghe da 4 euro all’ora mentre i regolari percepiscono 8 euro all’ora. A spiegare a La Stampa questo meccanismo distorto è il segretario nazionale della Slc Cgil, Riccardo Saccone: «E’ un mondo dove c’è molto sommerso, caratterizzato da gare al massimo ribasso. Spesso sono gli stessi rivenditori che lavorano per i colossi delle tlc a mettere in piedi piccoli servizi semi-clandestini nei sottoscala, dove si procacciano gli affari all’oscuro del committente». 

Peggioramento in autunno?

Non sono da meno alcuni casi di lavoratori nel settore del turismo e ristorazione dove spesso alcuni contratti fantasiosi prevedono anche 12 ore di lavoro al giorno, senza riposo e retribuzione oraria di 6-7 euro lordi. “Il 30 per cento delle vertenze riguarda gente in nero o assunti part-time che invece lavorano a tempo pieno. Purtroppo chi ha la necessità di sbarcare il lunario deve accettare condizioni di questo tipo che sono peraltro facilitate dalla carenza dei controlli” ha detto Stefano Franzoni, segretario nazionale della Uiltucs.

Non in ultimo la situazione dei rider, ormai un vero e proprio esercito di lavoratori che operano a cottimo guadagnando una miseria e sempre in attesa di un contratto. Mediamente anche per i rider, che consegnano pizze e cibo da asporto, il guadagno è di meno di 4 euro. Infine bisogna considerare tutti i collaboratori occasionali, atipici, partite Iva con redditi inferiori a 5mila euro che con la crisi causata dal coronavirus rischiano ancora di più di diventare i nuovi poveri italiani. Una situazione che potrebbe avere risvolti drammatici già dal prossimo autunno. 

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