Quali sono le province italiane in cui si guadagna di più? A dircelo il nuovo Osservatorio Job Pricing Geography Index 2018, l’indagine che ha analizzato regioni e province italiane per rilevare gli stipendi medi e dove sono più o meno elevati. Poche sorprese con la Lombardia in testa per gli stipendi più alti mentre dall’altra parte c’è la Calabria, in fondo.

Dove sono le busta paga più ricche

L’indagine dell’Osservatorio Job Pricing Geography Index 2018 mette in luce una realtà sfaccettata in merito agli stipendi degli italiani.

Il Nord vince con quelli più alti mentre al Sud resta il solito problema più volte fotografato in vari rapporti con una situazione opposta. La Ral media del Nord è di 30.622 euro, 28.560 euro medi al Centro e 25.961 euro al Sud. In genere la differenza è abbastanza sostanziosa, basti pensare che un impiegato del Nord guadagna un quinto di più rispetto a uno del Sud.

A livello regionale è la Lombardia la regina dell’indagine. Lo stipendio medio è di 31.692 euro l’anno contro 31.711 euro del 2017. Secondo e terzo posto per Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna rispettivamente con 30.786 euro e 30.455 euro euro annui. Andando avanti nella classifica vediamo il Piemonte con 30.046, seguito da Liguria con 29.823 e scendendo Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Campania, Puglia, Sicilia fino a Calabria e Basilicata ultime.

Le province dove si guadagna di più e di meno

Un abisso che si nota a livello provinciale dove Milano si conferma la città dove si guadagna di più con 34.302 euro medi di Ral seguita dalla provincia di Monza e Brianza e Bolzano. Subito dietro dalla quarta posizione in poi e andando fino all’ultima, dunque la provincia dove la busta paga è più povera,  troviamo Bologna, Parma, Genova, Ravenna, Reggio Emilia, Lecco, Roma, Torino, Verona, Trieste, Modena, Firenze, Como, Novara, Alessandria, Vicenza, Cuneo, Cremona, Vercelli, Piacenza, Varese, Trento, Mantova, Aosta, Bergamo, Pesaro Urbino, Lucca, Lodi, Pavia, Ancona, Brescia, Treviso, Rovigo, Padova, Belluno, Venezia, Livorno, Biella, l’Aquila, Ferrara, Udine, Pisa, Verbano-Cusio-Ossola, Asti, Grosseto, Massa Carrara, Siena, Forlì-Cesena, Sondrio, Prato, Gorizia, Palermo, Macerata, Savona, Rimini, La Spezia, Latina, Cagliari, Pescara, Bari, Pordenone, Pistoia, Napoli, Frosinone, Arezzo, Siracusa, Ascoli Piceno, Foggia, Imperia, Benevento, Viterbo, Campobasso, Chieti, Caserta, Terni, Catania, Fermo, Rieti, Perugia, Barletta-Andria-Trani, Teramo, Brindisi, Catanzaro, Caltanissetta, Sassari, Matera, Avellino, Enna, Taranto, Isernia, Sud Sardegna, Potenza, Lecce, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Nuoro, Oristano, Trapani, Agrigento, Ragusa, Crotone, Messina.

Andando a Sud, dove gli stipendi sono più bassi, troviamo a fondo classifica Messina dove si guadagna mediamente 23.668 euro, anticipata come abbiamo visto da Crotone, Ragusa, Agrigento e Trapani. Balzo in avanti per le province di Verbano-Cusio-Ossola, Macerata e Matera che hanno guadagnato 12 posizioni rispetto allo scorso anno mentre Cagliari e Sassari hanno perso punti.

Secondo Alessandro Fiorelli, amministratore delegato di JobPricing: “Viene da chiedersi, in effetti, se misure di politica economica incentrate sull’assistenza piuttosto che sullo sviluppo, quale il reddito di cittadinanza, possano migliorare questa situazione o piuttosto non siano destinate ad aggravarla: un rischio, mi pare, che non andrebbe sottovalutato”.

La classifica dettagliata si trova nel rapporto a questo link

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