Gli abitanti della regione Lazio sono i più tartassati dalle tasse. A dirlo un’elaborazione del Centro studi del Consiglio nazionale dei commercialisti che ha messo in rilievo l’importanza dell’addizionale Irpef regionale. Lo studio, incrociando i dati delle dichiarazioni dei redditi e i Cud 2017 con gli scaglioni decisi da ciascuna Regione per l’applicazione dell’addizionale Irpef, ha portato alla luce che i laziali sono più colpiti. La causa di tutto ciò sarebbe anche da imputare addizionali applicate da Roma capitale.

Le regioni più tartassate, non solo il Lazio

Il Lazio insomma è la regione più colpita a fronte di un reddito imponibile di 36mila euro annui o superiore a 100mila per 62.163 contribuenti. Parlando di reddito pari a 36mila euro l’addizionale è di 848,80 euro, la più alta d’Italia che arriva a 5.100 euro per chi dichiara 100mila euro. Dopo il Lazio c’è il Molise con 799,80 euro, seguita da Piemonte a quota 740 e Campania a 731 euro. Le regioni meno tartassate sono il Friuli Venezia Giulia, che conta 363 euro annui di addizionali Irpef e un massimo di 1.969 euro per i contribuenti più benestanti, e la Sardegna. In genere in tutto il Nord Est (Veneto e Trentino Alto Adige) si paga una cifra più bassa rispetto al Lazio. La differenza sostanziale si sente maggiormente basando i dati su quei contribuenti che dichiarano più di 100mila euro di reddito.

Le meno tartassate al Nord Est

In questo frangente i benestanti del Lazio e del Piemonte pagano 3mila euro in più di addizionale regionale rispetto ai benestanti del Veneto, Trentino Alto Adige o Friuli Venezia Giulia. Un peso importante deriva anche dalla fascia di reddito dichiarato. Per quelli che dichiarano meno di 20mila euro l’incidenza tocca il 17% mentre scende al 7% per chi ne dichiara 100mila o più. Tra le regioni più tartassate subito dopo le prime 4 (Lazio, Molise, Piemonte e Campania) figurano Abruzzo, Calabria ed Emilia Romagna.

Scendendo la classifica troviamo Liguria, Sicilia, Toscana, Umbria, Lombardia, Puglia, Marche, Basilicata e Valle d’Aosta, fino a giungere alle 4 regione meno tartassate in assoluto ossia Veneto, Trentino Alto Adige, Sardegna e Friuli Venezia Giulia.

Massimo Miani,  presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in merito alla possibilità di cambiare città per pagare un’addizionale più bassa ha affermato che «E’ presto ancora per parlare di calcoli di convenienza fiscale nello scegliere tra stabilire la propria residenza personale in una regione piuttosto che in un’altra, ma è indubbio che, per chi dichiara redditi di una certa entità, la forbice è già oggi significativa tra, ad esempio, regioni come il Lazio ed il Veneto ed eventuali sue future dilatazioni future finirebbero per rendere questo fattore tutt’altro che trascurabile per una platea crescente di contribuenti».

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