L’equipaggio sul sommergibile Titan è morto. Lo sostiene la stessa società OceanGate, ma è anche la convinzione delle forze di soccorso internazionali mobilitatesi in una drammatica lotta contro il tempo per recuperare il relitto e i naufraghi in vita. L’ipotesi che avanza è che poco dopo l’immersione di domenica mattina vi sia stata un’implosione. Qualcosa non avrebbe funzionato e l’altissima pressione nelle profondità dell’oceano avrebbe distrutto all’istante il sommergibile. Se così fosse avvenuto, non ci sarebbe stato nulla da fare praticamente da subito per i cinque sfortunati.

Una tragedia che ha attirato le attenzioni dei media in tutto il mondo e che sta facendo discutere da varie angolazioni. In Italia, la segretaria del Partito Democratico (PD), Elly Schlein, non ha trovato di meglio che, a ricerche in corso, sparare a zero contro tali attenzioni.

Sommergibile Titan e crisi migranti

Secondo la giovane leader del Nazareno, “fa impressione” che tanti mezzi siano stati dispiegati per trovare in vita persone che avevano pagato tantissimo l’immersione con il Titan. A suo dire, sarebbe “ingiusto” che tanta attenzione non vi sia stata a proposito dei 750 migranti vittime del più grande naufragio nel Mediterraneo, avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste greche. Un motivetto che si rincorre da social in social tra numerosi esponenti della sinistra italiana.

La tragedia del sommergibile Titan legata alla crisi dei migranti. Un modo per sottintendere che i governi non avrebbero remore a salvare le vite dei ricchi, mentre non alzerebbero un dito per fare altrettanto con i poveracci. Schlein s’inserisce nella polemica, forse credendoci persino poco. Ma lo farebbe per il gusto di dire quel qualcosa di sinistra tanto invocato dall’ala radicale del PD. Ci sarebbe molto da dire su questo paragone. Anzitutto, la segretaria dem avrebbe ragione se i media negli ultimi anni non avessero dato spazio alla tragedia dei migranti.

Non è così, com’è giusto che sia. Ne parliamo ogni giorno, festivi compresi, da almeno una dozzina di anni. E i soccorsi ci sono sempre, con tanto di risorse impiegate per questa voce di spesa praticamente fissa, sebbene alcuni naufragi non siano stati evitabili.

Certo, ci sono paesi che si mostrano solidali a parole e che non lo sono nei fatti. Molti di questi sono guidati da governi “amici” del PD di Schlein. Quelli che la solidarietà va bene, purché i poveracci non li porti a casa loro. Tra questi ci sono i socialisti spagnoli, che non hanno avuto remore in passato ad usare i fucili per impedire lo sbarco dei migranti sul territorio nazionale. Schlein forse non lo sa, si trovava in vacanza quando è accaduto. Polemica pelosa quella sul sommergibile Titan, che svela non solo la crudeltà degli abissi dell’oceano, bensì anche di quelli in cui è capace di sprofondare la politica italiana farcita di meschinità.

Schlein svela disprezzo sociale

Sarebbe troppo superficiale sostenere che questa polemica sia frutto di un clima di invidia sociale. La sensazione è che rifletta più un certo “disprezzo” sociale verso chi ha di più. Tipico della cultura catto-comunista, imperante ancora oggi nelle scuole e nelle università italiane. Secondo i suoi canoni, i ricchi sono per definizione peccatori, cattivi cittadini, dalla dubbia onestà, persino ignoranti e scarsamente empatici. Se qualcosa di brutto accade a un “ricco”, in un certo senso se l’è meritato. Nello specifico, va detto che Schlein si era augurata espressamente che le persone fossero trovate vive (ci mancherebbe!). Ma quel “hanno pagato credo moltissimo” rende la polemica ancora più sgradevole. Ovviamente, un’affermazione che sa di ipocrisia, visto che la segretaria non proviene certo da qualche sobborgo popolare.

Il nuovo PD “de sinistra-sinistra” punta sullo scontro sociale per riguadagnare consensi.

Il caso Titan si presta alla perfezione a questo giochino. Non solo erano ricconi, ma avevano sborsato 250.000 dollari a testa per visitare il Titanic. Nulla che riguardasse il lavoro, la ricerca scientifica o culturale, bensì semplice svago da patrizi “annoiati”. Perché nell’idea che la sinistra à la Schlein ha della vita, non è contemplato lo spazio per il divertimento, per la curiosità, per l’individualità contro l’omologazione dei gusti e dei comportamenti. Stando così le cose, ce ne sarà in futuro anche per alpinisti rimasti intrappolati in cima a una montagna, per scalatori o paracadutisti vittime di incidenti, per gli amanti di sport estremi come il bungee-jumping. A tutti diremo che meglio sarebbe destinare risorse per i soccorsi in favore dei migranti. Come se per aiutare questi ultimi servisse che le nostre vite si fermassero in uno spirito di eterna auto-fustigazione.

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