Gli analisti di JP Morgan si sono spinti nel fare previsioni sui tassi di cambio delle valute più importanti del pianeta e sono giunti a conclusioni, tutto sommato, apparentemente ragionevoli.

Il mancato avvio del “tapering” ad oggi da parte della Federal Reserve ci porta a ritenere che la riduzione degli stimoli monetari negli USA avverrà nel 2014. Ciò dovrebbe far innalzare i rendimenti dei bond privati e pubblici, facendo affluire capitali e apprezzando il dollaro rispetto alle principali valute. Tuttavia, il cambio euro dollaro dovrebbe essere destinato a rimanere stabile nel range di 1,37/1,30, perché d’altra parte anche la moneta unica potrebbe apprezzarsi per la ripresa in atto nell’Eurozona.

Lo yen, invece, dovrebbe mantenersi debole contro dollaro, euro e le altre valute, in seguito alla prosecuzione dell’Abenomics, che comprende il raddoppio della base monetaria in 24 mesi. Se, poi, il governo dovesse investire gli assets del suo fondo pensione da 120 mila miliardi di yen in valuta estera, la divisa giapponese potrebbe subire un ulteriore tonfo sui mercati.

Quanto al franco svizzero, venendo meno presumibilmente il forte afflusso di valuta straniera, specie in euro, per via della crisi nell’Eurozona, esso potrebbe non subire più le pressioni al rialzo che avevano portato la banca centrale svizzera a porre un tetto minimo di 1,20 nel rapporto con la moneta unica.

Al contrario, la sterlina inglese dovrebbe apprezzarsi, giovandosi del miglioramento dell’economia britannica, con il rapporto con il dollaro rivisto a 1,54. Resta da vedere se il cambio euro/sterlina risenta di un qualche mutamento specifico o sia destinato a restare stabile, per via delle contrapposte tendenze all’apprezzamento.

In calo, invece, potrebbe esserci la lira turca, che già quest’anno ha assaggiato i primi effetti del deflusso dei capitali, in attesa che arrivi il “tapering”. Quando ciò avverrà davvero, è probabile che Ankara per migliorare le partite correnti decida di lasciar deprezzare la moneta, anziché alzare i tassi.

Il real brasiliano dovrebbe risalire la china, grazie al calo dell’inflazione, dovuto all’aumento dei tassi da parte della banca centrale.

Dovrebbe resistere il won sudcoreano, che già quest’anno ha mostrato una forte stabilità, nonostante i crolli che hanno coinvolto le valute delle emergenti, così come il peso messicano dovrebbe giovarsi del rinvio del “tapering” americano. Infine, lo zloty polacco è previsto in miglioramento sull’euro, grazie a una ripresa che dovrebbe essere più robusta che nel resto d’Europa.