Morire viola i termini di servizio di Paypal. Detta così sembra impossibile ma è quello che è successo ad una donna inglese, deceduta a causa di tumore, che secondo la nota piattaforma di micro pagamenti digitale avrebbe appunto violato i termini a causa di uno scoperto.

Meglio non morire per Paypal

Il fatto è accaduto ad una donna inglese, Lindsay Durdle, deceduta nel maggio scorso. Dopo alcune settimane dalla morte il marito della donna, Howard, ha ricevuto una lettera in cui era riportato che la defunta avrebbe effettuato una violazione dei termini di servizio per uno scoperto di 3.200 sterline.

Il vedovo della 37enne, dopo la morte della moglie, aveva inviato il certificato di morte a Paypal con l’intenzione di chiudere i vari contratti e per tutta risposta il servizio di micro pagamenti online ha fatto recapitare una missiva informando che la defunta aveva violato i termini di servizio per uno scoperto di 3200 sterline, seguito da possibili iniziative legali. “Lei è in violazione del punto 15.4(c) del suo accordo con PayPal Credit dal momento che ci è giunta notizia che lei è morta. Questa violazione non è rimediabile”. Insomma account chiuso e debito da pagare di quasi 4mila euro. 

Errore umano o bug?

Il vedovo ha così, a sua volta, inviato la missiva alla BBC, facendo leva sulle lettere, spesso automatizzate, che giungono dalle aziende e che rischiano di impattare emotivamente sulle persone. Dopo che la notizia è diventata virale, grazie all’aiuto dell’emittente e come sempre dei social, Paypal si è scusata con l’uomo promettendo di effettuare indagini interne per capire se dietro quell’invio vi fosse un bug o un processo aziendale automatizzato o un errore umano. Il marito della donna deceduta però non sembra intenzionato a mollare la presa:  “Ho intenzione di muovermi per assicurarmi che PayPal o qualsiasi altra organizzazione che ripetesse un atto così insensibile riconosca il danno che può causare“ ha dichiarato l’uomo.

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