Torniamo a parlare di truffe delle agenzie viaggi. Nonostante siano molti gli operatori onesti che gestiscono e seguono i clienti in questo settore, nelle ultime settimane sono balzati agli onori della cronaca alcuni fatti spiacevoli legati a pacchetti vacanza fantasma o vere e proprie truffe.

Un’altra truffa da 50mila euro

Di recente vi avevamo parlato del raggiro dei falsi biglietti aerei da parte di cybercriminali mentre continuano ad emergere dettagli sulle truffe relative a pacchetti vacanza mai prenotati da parte di alcune agenzie.

 

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Dopo la storia raccapricciante relativa all’agenzia di Firenze, che ha raggirato alcune coppie di sposi anche per cifre molto alte, il sito cityrumors.it riporta la notizia di un’agenzia viaggi di Roseto degli Abruzzi che avrebbe incassato i soldi di alcuni viaggiatori. La truffa sarebbe iniziata già nel mese di settembre e si contano almeno una decina di truffati. Gli ignari viaggiatori avevano dato anticipi e in alcuni casi anche i saldi per pacchetti vacanza ma la prenotazione da parte dell’agenzia non è mai avvenuta. Anzi, sembra che la titolare sia scappata con il malloppo. Le segnalazioni arrivate sono molte; alcuni clienti dovevano partire per il Giappone ma dopo aver versato gli anticipi del viaggio non c’è stata traccia. I carabinieri stanno indagando mentre i proprietari dell’agenzia al momento sembrano irrintracciabili. Si parla comunque di cifre consistenti, anche 50mila euro in totale o forse più. Secondo il sito cityrumors, anche la società del Trasporto Unico Abruzzese sarebbe finita nel raggiro in quanto aveva affidato all’agenzia la vendita dei biglietti per il trasporto urbano ma gli incassi, almeno negli ultimi due anni, non erano stati versati all’amministrazione della Tua.

Truffa per finti lavori legati ai viaggi

Come scrivono i siti l’agenziadiviaggi.it e TriestePrima, invece, a finire nel mirino della  Guardia di Finanza è anche l’agenzia di viaggi in franchising Info Vacanze, i cui vertici dell’azienda sono indagati per truffa.

Il raggiro è emerso tramite l’operazione “Discovery Fly” in cui si è scoperto che l’azienda aveva raggirato in rete alcuni ragazzi in cerca di lavoro obbligandoli ad acquistare pacchetti vacanza del valore di oltre 2mila euro. Le vittime arrivano da Gorizia, Udine, Treviso, Varese, Taranto, Venezia, Padova, Ragusa e Foggia e venivano attirate da annunci di lavoro per diventare consulenti turistici o broker. In seguito i giovani venivano contattati per svolgere un colloquio tramite videochiamata e un corso di formazione in cui veniva illustrato il lavoro ossia vendere pacchetti Discovery Fly a 2.200 euro con la promessa di ricevere una provvigione di 300 euro per ogni pacchetto venduto. Il fatto grave, però, è che ai ragazzi non veniva detto in modo trasparente che avrebbero dovuto acquistare anche loro un pacchetto Discovery Fly, oltre al fatto che i contratti, mai ricevuti, non riportavano dati veri.

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