Mancano pochi giorni al voto. Il 25 settembre 2022 gli italiani sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. Poi si dovrà formare la nuova squadra di governo. Il nuovo esecutivo sarà chiamato ad affrontare nell’immediato questioni bollenti. Non solo riforma pensioni, ma anche piano vaccini e caro bollette.

Sul lato pensioni, con la scadenza di Quota 102 al 31 dicembre 2022, si dovrà agire subito per evitare il ritorno alla Fornero. Sui vaccini contro il Covid-19 (e le sue varianti) bisognerà decidere se continuare sulla strada già intrapresa fino ad oggi (siamo giunti alla quarta dose di richiamo) oppure trovare una nuova soluzione.

Di imminente c’è però anche il caro bollette. Con luce e gas che continuano a toccare prezzi record, chi si insedierà al nuovo governo dovrà dare un aiuto concreto a famiglie ed imprese. Su questo fronte, gli attuali partiti politici impegnati in campagna elettorale, chiedono già all’esecutivo uscente di adottare subito un nuovo decreto.

L’attuazione delle nuove misure, tuttavia, dovrà fare i conti con i tempi tecnici che serviranno per formare la nuova squadra che dovrà prestare giuramento. Dopo le elezioni potrebbero servire anche 90 giorni prima che il nuovo governo possa insediarsi. Entro fine anno poi bisognerà approvare anche la legge di bilancio 2023.

Piano vaccini

Secondo quanto riferito dal Ministro della Salute uscente, Roberto Speranza, già a settembre dovrebbero arrivare nuovi vaccini contro le nuove varianti Covid. I partiti politici in campagna elettorale presentano una spaccatura.

C’è chi (Centrodestra) non è intenzionato a proseguire con i vaccini obbligatori intendendo, invece, introdurre meno vincoli per i cittadini.

Il PD (Partito Democratico) vuole, in un certo senso, non fermarsi con il piano vaccini già intrapreso con il governo Conte e poi proseguito da quello Draghi.

Dunque, da un lato c’è chi considera l’emergenza pandemica quasi superata mentre dall’altro c’è chi non intende abbassare la guardia.

Riforma pensioni e caro bollette

Il tavolo della riforma pensioni è fermo allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. La ripresa del confronto tra parti politiche, governo e sindacati è stata poi bloccata anche dalla crisi di governo che ha portato il Presidente Mattarella allo scioglimento delle Camere ed al voto anticipato,

Che il discorso sia ripreso a breve è alquanto difficile. Si dovrà andare prima al voto, poi formare il nuovo esecutivo e solo dopo sarà possibile intervenire. E come detto, i tempi tecnici per fare questo non sono così brevi.

Diverse sono le proposte dei partiti sulla riforma pensioni inserite nel proprio programma elettorale. C’è chi vuole una Quota 41 per tutti (Lega e Fratelli d’Italia) e chi poi promette pensioni minime a 1.000 euro al mese (Forza Italia). C’è anche chi punta sull’Ape social (allargandone il perimetro applicativo) e Opzione donna (Partito Democratico).

Infine, sul caro bollette il governo Draghi uscente, dopo un primo decreto Aiuti, ne sta mettendo a punto un altro. Il provvedimento dovrebbe prorogare alcune misure già in essere ed introdurne delle nuove.

Ma cosa farà, invece, il nuovo esecutivo che ci sarà dopo il 25 settembre 2022?

Il Centrodestra, ad esempio, vuole imporre un tetto massimo sul prezzo del gas a livello europeo. Il Partito democratico e Lega aprono all’uso del nucleare sull’esempio di altri Paesi che già lo utilizzano. C’è poi chi, invece, vorrebbe introdurre imposizioni come l’utilizzo del riscaldamento a tempo. Cosa che non va giù a Salvini perché “tutti hanno il diritto di riscaldarsi