Domenica pomeriggio, ad assistere alla gara di esordio al Milan di Zlatan Ibrahimovic contro la Sampdoria c’era anche Gordon Singer, figlio di Paul, a capo del fondo Elliott Management, proprietario della società rossonera dal giugno 2018. E pare che non sia venuto a Milano solamente per dare il benvenuto allo svedese, quanto per una ragione ben più concreta: parlare con il francese Bernard Arnault sulla cessione del club. Se c’è un convincimento divenuto certezza dopo la clamorosa sconfitta per 5 reti a 0 subita in trasferta a Bergamo prima di Natale è che così avanti non si possa andare e che il Milan necessiti di un rilancio.

Ibrahimovic al Milan, il peso sui conti rossoneri

Arnault figura come terzo uomo più ricco al mondo e primo in Europa, accreditato di un patrimonio di 113 miliardi di dollari. A capo del gruppo del lusso francese Lvmh, sarebbe da tempo interessato a diversificare i propri investimenti, puntando a un marchio storico riconosciuto come quello del Milan. Le voci si rincorrono dalla scorsa estate e sono sempre state smentite dalle parti, ma adesso i dettagli sulle trattative in corso si moltiplicano e rendono lo scenario di una cessione alquanto concreto.

Stando alle ricostruzioni della stampa, tra cui del quotidiano Repubblica, il francese avrebbe avanzato al fondo americano un’offerta di 975 milioni di euro. Pare che Elliott pretenda 1,2 miliardi, ma sarebbe il tipico mercanteggiamento di chi punterebbe a massimizzare il profitto dopo appena due anni di gestione aziendale. La cessione avverrebbe, comunque, non prima di giugno, cioè a stagione finita. Se si concretizzasse, già Arnault sarebbe in grado di dare la sua impronta al calciomercato estivo. Obiettivo: fare tornare in breve tempo il Milan agli antichi splendori.

La rivoluzione rossonera di Arnault

A tale riguardo, il patron di Lvmh avrebbe in mente un nome di lusso per la panchina: niente di meno che l’ex allenatore del Tottenham, Mauricio Pochettino.

Non la pensa così un ex giocatore rossonero, Massimo Brambati, secondo cui Arnault riporterebbe in panchina Massimiliano Allegri e alla dirigenza Ariedo Braida. Il nome di Boban verrebbe confermato, mentre quello di Paolo Maldini sarebbe in dubbio. Fuori con certezza, invece, l’attuale ad Ivan Gazidis, espressione (fallimentare) di Elliott. Voci, che a questo stadio della trattativa non avrebbero granché senso. Di certo vi sarebbe che il francese, se comprasse, lo farebbe per dare seguito a diversi colpi di mercato e nell’ottica di ottenere risultati visibili nel medio-lungo termine.

E pare, addirittura, che Ibrahimovic abbia accettato di tornare a Milano proprio sulle rassicurazioni di un cambio di proprietà. In sostanza, lo svedese preparerebbe il terreno per renderlo fertile in fase di semina dalla prossima estate, quando tra acquisti di calciatori e un nuovo allenatore di peso, il destino per Milanello dovrebbe mutare in meglio. Per il momento, però, tutte le criticità societarie e sportive restano. Con soli 22 punti in 18 gare, il Diavolo è solo 12-esimo in classifica di Serie A. E Piatek non spara più, anzi ha segnato appena 4 reti in questa prima parte di campionato, di cui 3 rigori.

Per questo, il polacco dovrebbe partire con il calciomercato di gennaio. Un anno fa esatto, il suo acquisto costò al Milan 35 milioni. In teoria, dovrebbe essere venduto sopra i 27 milioni per non infliggere minusvalenze a bilancio. Il suo valore di mercato attualmente si aggirerebbe sui 30 milioni e ciò incentiverebbe la cessione. In più, la separazione precoce libererebbe 1,8 milioni di stipendio netto a stagione (3,2 milioni lordi), eventualmente da destinare per l’acquisto di un altro giocatore, magari a centrocampo. Ed Elliott non può tirare troppo la corda con Lvmh, dati i pessimi risultati sportivi che svalutano il marchio rossonero. E senza un recupero da qui a maggio, il prezzo difficilmente potrà salire sopra il miliardo già offerto.

Moncler e Milan nel mirino dei francesi

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