La Corte dei Conti ha reso pubblico un report sul rendiconto generale dello Stato in cui è emerso che l’Italia, solo nel 2017, ha speso 4,1 miliardi di euro per l’accoglienza ai migranti. Di questa cifra, circa 3,3 miliardi sono andati alla missione “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti”, numeri molto alti rispetto al 2014, a cui vanno aggiunte le spese di circa 815 milioni riferite a costi per l’immigrazione slegate alla missione per un totale di 4,1 miliardi.

A quanto ammonta la spesa per l’immigrazione in Italia?

I dati diffusi dalla Corte dei Conti rilevano che le voci di spesa potrebbero essere addirittura più alte.

Si fa riferimento, ad esempio, “alle spese sul bilancio di altre amministrazioni come ad esempio quelle degli Esteri, della Difesa, della Giustizia e delle Infrastrutture e trasporti con la stessa finalità anche se non facilmente individuabile all’interno della classificazione di bilancio”. Una situazione gestita in maniera emergenziale che ha determinato la creazione di situazioni debitorie fuori bilancio, tanto che “ci sarebbe la necessità di regole trasparenti ed uniformi e l’imprescindibilità di un sistema di controlli finanziari e qualitativi, con riguardo alla gestione in convenzione dell’accoglienza”. Nel nostro paese esistono 9.330 strutture per l’accoglienza dei migranti, mentre i migranti ospitati sono stati  159 mila, numero sempre in crescita, nei centri di seconda accoglienza (Sprar) risultano invece ospitati 31mila migranti, tra cui 3500 minori senza genitori e non accompagnati.

Cifre non molto diverse rispetto a quelle del Def, secondo cui in Italia nel 2017 sono arrivati 119mila migranti mentre i costi sono aumentati; si parla di 3,6 miliardi di euro nel 2016 e 4,5-4,7 miliardi nel 2018.

L’indagine Ue.Coop/Ixe’

Interessante, a tal proposito, l’indagine Ue.Coop/Ixe’ presentata all’assemblea nazionale dell’Unione Europea delle Cooperative “Un’altra cooperazione” sul tema “Immigrazione e lavoro”. In base ai dati analizzati, gli italiani non accettano di buon grado l’accoglienza “gratis” dei migranti e la percezione che questi vivano alle spalle dello Stato.

Il 79% del campione vorrebbe che i migranti ospitati lavorassero gratis in attività di pubblica utilità in cambio dell’accoglienza. Il 46% crede che i barconi dovrebbero essere respinti mentre il restante non è d’accordo. Il 30% è infastidito dall’assistenza gratis, il 29% dalla delinquenza, mentre un 26% non si ritiene infastidito dalla presenza dei migranti. Emerge quindi una sorta di ostilità per il fattore lavoro: secondo gli italiani, i migranti accolti potrebbero trovare impiego nella cura del verde pubblico, pulizia delle strade, agricoltura, cura degli anziani e tutela del patrimonio. Una percentuale dell’83% addirittura crede che i migranti ospitati dovrebbero frequentare un corso di lingua italiana mentre un’alta percentuale ha espresso disaccordo sul sistema delle cooperative e del loro operato preferendo l’accoglienza in strutture di piccole o medie dimensioni.

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